in una atmosfera di Democrazia Reale, assassina, da tutti i punti di vista ...

12-05-2012
Quello che segue è il testo dell’intervento di Marco Pannella a “Radio Radicale” questa mattina, sabato 12 maggio.
«Vorrei augurarci, augurare a tutti una sorta di miracolo non più solo a Milano, ma in Italia. Stiamo attraversando, come Repubblica italiana, come Stato italiano, la condizione storica – senza precedenti nella storia italiana – di un aberrante connotato, che non è più quello del delinquente abituale, ma è quello del delinquente professionale che spera di trarre dal proseguirsi della sua delinquenza chissà quali nuovi guadagni.
Abbiamo oggi questa situazione perché lo Stato e la Repubblica – anche a livello delle sue Istituzioni Garanti – continua, aggrava, insiste e persiste in una flagranza formale ed ufficiale di uno dei peggiori complessi di reati, peggiori perfino di quelli del ventennio fascista.
Siamo in una condizione (che non è nemmeno discussa, perché non è discutibile) che è contro 30 anni di ammonimenti, ingiunzioni, condanne della giurisdizione superiore italiana: quella europea (Consiglio d’Europa e in senso lato dell’Unione europea). È “obbligo”, non “dovere”, di chiunque creda di individuare questa situazione, e di avere riflettuto con il massimo di nonviolenza, di agire in ottemperanza a quanto ingiuntoci da 30 anni dalla giurisdizione europea, quando ci ripete che è impossibile il coesistere di questo comportamento con lo stesso Stato di diritto, e i Diritti Umani.
Dinanzi a questa aberrazione chiedo alle Procure della Repubblica di porsi i problemi della cosiddetta “obbligatorietà della azione penale”, mentre ripeto che sul piano giuridico Stato e Repubblica italiana accentuano e aggravano una flagranza di reati contro lo Stato di diritto, contro i Diritti Umani, contro la stessa Costituzione, assumendosi la responsabilità di una metamorfosi del male fascista e comunista, che credevamo vinti, in una atmosfera di Democrazia Reale, assassina, da tutti i punti di vista.
Vorrei rivolgere subito un pensiero ai compagni “anarchici” della Federazione Anarchica Informale perché riflettano: dare alibi a questo Stato e a questa Repubblica, ripetendo una storia maledetta fatta di gambizzazioni e assassinii, significherebbe semplicemente essere i peggiori complici di questo Stato e di questa Repubblica assassina, mentre stiamo cercando di ricondurla con la nonviolenza, con la democrazia da conquistare nei nostri comportamenti individuali, visto che è negata come comportamenti istituzionali.
Nelle prossime ore dovremo prendere iniziative adeguate sapendo che per la nonviolenza (secondo l’interpretazione, la riforma gandhiana che abbiamo realizzato a partire dall’Italia, oggi, nel mondo con fermenti che dappertutto si manifestano) è legittimo, necessario per un nonviolento rischiare lealmente, gravissimamente, la vita ma non ricattare scegliendo la morte per esprimere appunto un anelito, di giustizia, di rispetto della Legge, della vita.
Stiamo parlando per il resto della facile contemplazione voyeuristica delle immonde condizioni carcerarie italiane – che siamo infine riusciti ad ottenere – ma che permette, con una contemplazione buonista, di insistere nel negare la sovranità del diritto che si pone sul problema della giustizia; dei processi, della ragionevole durata dei processi che non c’è (e su questo siamo condannati da più di 30 anni). Questo comprende in modo eclatante ciò che era stato perfino evocato il 28 luglio scorso da colui che dovrebbe essere il supremo Garante del Diritto nel nostro paese, quando ha usato termini come vergogna, orrore, in sintonia con tutti i relatori di quel convegno che fu dovuto ad un’iniziativa del Presidente Schifani e che sembrò finalmente di avere illuminato l’Italia dalle congiunte dichiarazioni del Presidente della Repubblica, dal Primo Presidente della Corte di Cassazione, dal rappresentante della Corte Costituzionale e (quanto!) dal relatore a nome della Corte dei Conti.
Oggi vorrei ringraziare la mobilitazione che sta nuovamente azionandosi per un incontro che lunedì 14 maggio alle h19 si terrà al Partito Radicale per organizzare la lotta non CONTRO qualcosa ma PER il diritto, PER la giustizia, PER la vita; vorrei sottolineare l’apporto delle comunità religiose ed in primo luogo cattolica, con la sua base di cappellani penitenziari, del volontariato. Vorrei permettermi, in modo sommesso, non di fare un monito ma di esprimere un pensiero che credo meriti tale nome. Forse questa base ampia, forte, di credenti che chiede appunto con lo strumento della amnistia di immediatamente interrompere la flagranza di reato di Stato assassino, senza precedenti, di porsi questo interrogativo: “ma se lo Stato a tal punto può da anni in Italia bestemmiare la propria legalità, i Diritti Umani, la ragionevolezza, se questo può fare non è pericoloso per qualsiasi credente nella vita, nel diritto, nella legge”?
Non è che al vertice, forse, si assista quasi distratti a questo comportamento assassino di Stato e Repubblica contro la propria legalità ma di un Cesare che questo pratica? Non è un tremendo pericolo, non è un Cesare che di già produce simonia come una peste, svendendo per riflessi ignobili e bestiali tutto quello che su questo territorio vi è di unità nel rispetto della Legge, dei Comandamenti ed altro? È solo – lo ripeto – un pensiero.
Affermo, ribadisco, da tempo che occorra urgentemente, immediatamente dare corpo, animo, alla interruzione dell’infame, immonda, condizione di flagranza di reato dello Stato e della Repubblica italiana.
Buongiorno, per conquistare un mondo nel quale “buongiorno” torni a significare e a augurare e avviare un “Buon Giorno”!»

Fonte: http://associazioneradicalesatyagraha.blogspot.com/2012/05/in-una-atmosfera-di-democrazia-reale.html

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