Lettera di una figlia: " Mio padre invalido all'80% rischia di morire per l'inerzia del Magistrato di Sorveglianza"

Lettera giunta presso la nostra redazione in data 28/04/2012


Buonasera,
mi chiamo C M e sono figlia di un detenuto nel carcere di Bergamo.Mio padre nel 2009 venne arrestato per detenzione e spaccio e venne condannato con rito abbreviato a 4 anni e 4 mesi di detenzione.
Dopo pochi mesi fu riconosciuto invalido all'80% per diverse patologie come cirrosi epatica alcolica,vulvulopatia cardiaca,stenosi cardiaca ed ora sospetto di enfisema polmonare.Abbiamo fatto istanza per la detenzione domiciliare in quanto un anno fa dopo la sentenza di terzo grado e' stato arrestato definitivamente.Il magistrato di sorveglianza di Brescia ha fissato la camera di consiglio ad aprile del 2013,rigettando la nostra richiesta di anticipare l'udienza perchè, a suo dire, il tribunale e' sovraccarico di lavoro.
Ora ci chiediamo come mai i detenuti assegnati a questo giudice devono attendere cosi' tanto tempo,mentre altri assegnati ad altri giudici ottengono la camera di consiglio entro 3 mesi al massimo ed ora si trovano a casa loro.Detto magistrato non concede permessi premio e sconti pena nonostante le assistenti dell'UEPE di Bergamo presentino delle sintesi positive a detenuti che mostrano volontà di reinserimento ma che soprattutto sono meritevoli di detti premi.
Vi scrivo per denunciare il fatto che NESSUNO vuole ascoltare i problemi delle famiglie,mi sono rivolta pure al garante dei detenuti ma ho ricevuto una risposta frettolosa e priva della benchè minima umanità.
Chiedo cortesemente alla vostra esperienza in merito a chi posso rivolgermi per poter quanto meno essere ascoltata. Chiedo inoltre come agire con  questo magistrato che con il suo  atteggiamento pone in grave difficoltà anche il nostro avvocato.
Si parla tanto del problema delle carceri superaffollate,di ddl,di salva carceri,ora anche Schfani ha scoperto che il problema e' da affrontare seriamente,ma come sempre non si concludera' nulla,dimenticando che prima di essere detenuti sono persone umane che si vedono negare i più elementari diritti.
Grazie dell'attenzione

Fonte: http://www.detenutoignoto.com/2012/05/lettera-di-una-figlia-mio-padre.html

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