Giustizia: ancora tensioni nelle carceri minorili, appello del Sappe al Ministro Severino

Comunicato stampa, 30 aprile 2012 “La situazione penitenziaria minorile è sempre più incandescente. Ogni giorno registriamo segnali di continue tensioni. A pochi giorni dalla sommossa nel carcere minorile di Roma, ieri in quella di Firenze, al termine dell’ora d’aria intorno alle ore 18/00 ed al momento della risalita dai cortili passeggi, al riparo delle scale che consentono l’accesso alle sezioni detentive e in una zona interamente affrancata da telecamere a circuito chiuso, i detenuti hanno dato vita ad una vera e propria rissa. Tutta la polizia penitenziaria presente in istituto - 3 poliziotti penitenziari appena - è dovuta accorrere per evitare il peggio ma un sovrintendente di turno M.C. è dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dopo aver ricevuto un fendente al viso. Prezioso e fondamentale è stato, al riguardo, l’operato dei pochi poliziotti penitenziari del carcere minorile fiorentino che hanno scongiurato che potessero avvenire più gravi episodi. Ai nostri valorosi colleghi va tutta la solidarietà del Sappe. Ma, ribadisco, tutta la mia sincera preoccupazione se le tensioni che già da molto tempo si registrano nei penitenziari per adulti iniziano a verificarsi anche nelle strutture detentive per minori. Questo non è certo un segnale positivo”. Lo afferma Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione di Categoria. Capece sottolinea “che oggi abbiamo oltre 500 minorenni detenuti negli Istituti di Pena per minori italiani. Quella della detenzione minorile è una specificità della giustizia di cui si parla, a torto, sempre troppo poco. Eppure è sempre più frequente l’utilizzo dei minori coinvolti in attività criminose. Le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, personale specializzato nel trattamento dei detenuti minorenni, fanno davvero un encomiabile lavoro con una utenza particolarmente difficile e con molte criticità. Ma bisogna intervenire concretamente. Partendo da una rifondazione complessiva del mondo della giustizia minorile, oggi peraltro senza un Capo Dipartimento e già questa è una grave anomalia. Ci si deve attivare perché anche nella Giustizia Minorile vengano assegnati stabilmente in servizio Commissari della Polizia Penitenziaria in grado di conciliare al meglio le esigenze di sicurezza a quella rieducative. Ci sono situazioni che davvero hanno dell’incredibile: come a Firenze, ad esempio, dove mancano agenti e i turni di servizio sono a perenne rischio. Mentre in Puglia, il carcere minorile di Lecce è chiuso da circa 5 anni ma restano in servizio circa 30 persone tra poliziotti penitenziari e personale amministrativo, educatori ed il Centro di prima accoglienza di Taranto con una decina di persone tra poliziotti penitenziari e personale amministrativo che in un anno riceve pochissimi ragazzi che sono trattenuti per non più di 48 ore, mentre nelle carceri per adulti delle due città la carenza di Poliziotti Penitenziari e personale amministrativo costringe a turni di lavoro massacranti. Mi appello alla Ministro della Giustizia Severino perché non si rinvii ulteriormente un tavolo di confronto sulla Giustizia minorile”.

Fonte: http://www.detenutoignoto.com/2012/05/giustizia-ancora-tensioni-nelle-carceri.html

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