Cumana, corse ogni 40 minuti e binari occupati: la rabbia degli “sfollati”
di Viola Montemare, da www.epressonline.net, 28-04-2012
Non c’è pace per il trasporto pubblico napoletano e per i pendolari. È ormai di dominio popolare lo schiaffo della Cumana ai suoi passeggeri. La Sepsa ha comunicato che a partire da ieri 27 aprile 2012 sulla tratta Torregaveta – Montesanto, per insufficienza di treni, saranno effettuate corse ogni 40 minuti, a dispetto dei canonici 20. Ma per gli utenti del vettore i problemi non sono finiti.
Alle ore otto di ieri alcune stazioni della Cumana erano chiuse ermeticamente con tanto di foglio con su scritto “Servizio sospeso”. “Scrivono servizio sospeso come se si trattasse di un ascensore guasto!”, sbotta qualcuno.
L’odissea dei pendolari comincia qua. Con qualsiasi mezzo o faticosamente a piedi, chi riesce ad arrivare alla meta deve fare i conti con il ritorno al punto di partenza. La Cumana si ingolfa apparentemente a causa della presenza di manifestanti sui binari della stazione di Agnano. Qualcun altro asserisce si tratti di una rimostranza da parte di coloro che custodiscono i passaggi a livello. Per arrivare a destinazione sembra essere stato organizzato una servizio navetta. Ma chi viene lasciato ad Agnano trova ad attenderlo il nulla. Niente personale in subbuglio, niente scioperi, niente navetta. Solo un treno che si allontana abbandonando la gente alla deriva.
Gli sfollati della Cumana, così si definiscono ironicamente, aspettano. Si aggrappano al numero verde dell’Eav. Chiedono l’autostop. Fumano. Si disperano. Impotenti. “Perché de Magistris non prende il treno con noi qualche mattina? Si renderà conto che Napoli non è solo l’American’s Cup!”, affermano rabbiosamente. A nulla serve provare a fargli capire che le responsabilità del vettore sono tutte dell’amministrazione regionale di Stefano Caldoro.
La navetta non c’è. Non esiste. È inutile aspettare. Le imprecazioni si levano rumorose. E si tratta soltanto del primo giorno delle corse ridotte.
Sull’altro fronte, quello della Circum, le cose non vanno certo meglio, con lo slittamento degli stipendi di aprile 2012 annunciato dall’amministratore Gennaro Carbone.
Da una lettera di un dipendente leggiamo: “ci aiuti a capire perchè il percepimento dei nostri stipendi di aprile 2012, è slittato dalla prevista data del 26 a tra una settimana da tale data, così come indica il comunicato n. 10 emesso dalla nostra direzione. Vorrei che finalmente le 2400 famiglie che aspettano, fossero poste a conoscenza delle vere motivazioni di questo insopportabile slittamento che comporta una serie di disagi infiniti che non sto qui ad elencare. Insomma, ormai siamo votati da tempo al sacrificio anche in proiezione di un futuro non certamente per noi roseo e allora se anche questa ritardata corresponsione di un salario che nel frattempo ci siamo guadagnato, nasconde un ulteriore sacrificio, si faccia in modo che sia palese e non lasci adito a dubbi, perplessità o fantasie che non fanno bene a nessuno”.
Ecco. Queste due parole, impotenza e sacrificio. Più importanti di qualsiasi notizia letta sui giornali. L’impotenza di chi affida la propria vita ad un treno e il sacrificio di un dipendente che lavora per quel treno.
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