Frequenze: asta e rinnovo dell’Agcom. L'intreccio di due questioni dalle quali dipenderà il futuro della Tv italiana
Digitale e potere- rassegna stampa del 23 aprile
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Frequenze: asta e rinnovo dell’Agcom. L'intreccio di due questioni dalle quali dipenderà il futuro della Tv italiana Key 4 Biz
"I grandi broadcaster nazionali restano in attesa di vedere il disciplinare di gara, che dovrà predisporre l'Autorità, prima di decidere se parteciperanno o meno all'asta per l'assegnazione delle frequenze televisive, dopo l'annullamento del beauty contest. Così ha detto il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri ma anche il CEO di Sky Italia, Andrea Zappia, che ha ammesso che l'azienda potrebbe ripensarci dopo aver deciso a novembre di tirarsi fuori . Adesso tocca, quindi, all'Authority. Antonio Sassano,uno dei maggiori esperti italiani nel campo delle frequenze, ha sottolineato che <<Il successo della gara dipenderà molto dalle regole che deciderà l'Agcom, a partire dalla divisione dei lotti, dal tempo di assegnazione delle frequenze e dallo spazio concesso alle tlc>>."
"La rabbia di Mediaset contro l'abolizione delbeauty contest, la gara gratuita per le frequenze televisive, si è raffreddata quando il presidente Fedele Confalonieri ha fatto il ragionamento più semplice: «Aspettiamo le regole che scriverà l'Autorità di garanzia per le comunicazioni, poi decideremo se par tecipare». Non fa una piega. Perché il futuro televisivo dipende proprio dall’Agcom, che entro maggio dovrà rinnovare i vertici.I numeri dei commissari si dimezza rispetto al passato, ne restano quattro che verranno eletti da Camera e Senato (due ciascuno), mentre il presidente sarà indicato dal governo. Meno poltrone non vuol dire meno potere dei berlusconiani che da anni,controllano un’Autorità imparziale per definizione. "
Diritto d'autore
Il processo a Megaupload non si farà, furioso Kim Dotcom Zeus News
"Dopo i sequestri, gli arresti e l'impossibilità per milioni di utenti di accedere ai propri dati, ora c'è la seria possibilità che la vicenda di Megaupload non arrivi mai in tribunale. Il giudice americano che sta esaminando il caso ha infatti individuato un errore procedurale in base al quale tutto quanto potrebbe venire a cadere:«Non so se riusciremo mai a istruire un processo» ha dichiarato. Secondo il fondatore di Megaupload l'intera operazione è stata messa in piedi perché l'obiettivo non era di portare davanti alla giustizia il cyberlocker, ma chiuderlo."
RapidShare adotta misure di tutela dei copyright, per la RIAA 'non bastano' Rockol.it
"Da tempo nel mirino delle associazioni che tutelano i diritti di proprietà intellettuale, il servizio di file hosting RapidShare sta cercando di correggere il tiro tendendo la mano ai detentori dei copyright. RapidShare sostiene di non volersi più riparare sotto l'ombrello del cosiddetto "safe harbor" con cui il DMCA americano esclude la corresponsabilità degli Internet service provider per le violazioni di copyright commesse presumibilmente a loro insaputa dagli utenti, promuovendo ad esempio un controllo più attivo dei contenuti che risultano essere già stati cancellati in precedenza. L'associazione dei discografici RIAA, però, non sembra favorevolmente impressionata."
Germania, YouTube al filtraggio preventivo Punto informatico
"Sarà costretta ad installare un meccanismo di filtraggio per evitare il caricamento di clip musicali in violazione del copyright, al di là delle tecnologie già adottate per la rimozione dei contenuti su segnalazione dei legittimi detentori dei diritti. La gigantesca piattaforma di video sharing YouTube è stata infatti considerata responsabile del materiale illecito pubblicato dai suoi utenti.Stando alle accuse, il Tubo non avrebbe pagato le royalty relative a 12 filmati musicali. Se condannata al pagamento delle royalty per tutti i video caricati in barba a GEMA, la piattaforma potrebbe ricevere un conto salatissimo."
Libertà d'informazione
Turnover, comunicare e ispirare il cambiamento: alla radio Techeconomy.it
"Il problema di utilizzare i media tradizionali per parlare dei nuovi media, e di come questi stanno cambiando la nostra società, è uno dei grandi temi irrisolti della fase di transizione che stiamo vivendo. Anche perché nella maggioranza dei casi le televisioni, le radio e i giornali sono in larghissima misura parte in causa, e sarebbe ingenuo aspettarsi un loro approccio neutrale su gran parte delle questioni in gioco. E' proprio su questi punti che Turnover – la nuova trasmissione radiofonica dell’associazione Agorà Digitale in onda ogni venerdì pomeriggio su Radio Radicale – prova ad innestarsi per compiere un notevole passo in avanti. Nelle prime due puntate di Turnover, la scaletta sembra quasi ricalcare il nuovo percorso. Il problema <<monografico>> viene sollevato dai tecnici, discusso dagli esperti e infine gettato nel pentolone dei politici, che a quel punto, in assenza di tavole apparecchiate in stile Porta a Porta, non possono più nascondersi. "
Yandex contro Google: esclude i rivali Web News
"Il co-fondatore di Yandex, noto motore di ricerca di origine russa, attacca Google, colpevole di abusare del suo dominio per eliminare i competitor dal cyberspazio. In risposta al commento di Sergey Brin, a sua volta co-fondatore dello stesso Google che parlava delle minacce portate dalla rete aperta, Ilya Segalovich ha descritto Android, la popolare piattaforma per smartphone sviluppata da Mountain View, come una stramba combinazione di apertura e non apertura, e anche il browser Chrome è anti-competitivo. Segalovich però attacca il rivale, sostenendo che attraverso il browser Chrome impone l'utilizzo del motore di ricerca Google, invece di offrire la possibilità di scegliere tra soluzioni concorrenti, come Yahoo, Bing e appunto Yandex."
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