Adottate Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche
Noti ai più come PEBA, i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche in base alle legge n° 41 del 1986, avrebbero dovuto essere adottati entro il 28 febbraio 1987, dai Comuni e dalle Province, pena un “commissariamento ad hoc” da parte delle Regioni.
Perché per la stragrande maggioranza degli enti locali delle Marche, obbligati ad adottare quei piani già dal febbraio del 1987, la parola PEBA è solo un oscuro acronimo, anziché uno strumento basilare per dare certezza prospettica ai diritti delle persone con disabilità e primo passo per la programmazione di una serie interventi urbanistici atti all’eliminazione delle barriere architettoniche di rilevanza pubblica?
La Regione Marche, che ha recepito i contenuti di questa legge con la legge regionale n. 52 del 27 aprile 1990, prescrive che la giunta regionale provvede a richiedere alle amministrazioni comunali e provinciali copia dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche e per quelli inadempienti, alla nomina dei commissari per l’adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche.
La Regione Marche ha adempiuto ai suoi compiti? Ci risulta di no, visto che nonostante quasi tutti i comuni marchigiani non hanno adottato i PEBA, non è stato nominato nessun commissario per l’adozione dei piani per l’abbattimento delle barriere architettoniche.
Come associazione Luca Coscioni ci facciamo portavoce dei diritti dei disabili e delle loro legittime richieste e denunciamo gli enti locali delle Marche perché non hanno adempiuto ai loro obblighi, per “omissione d’atti d’ufficio”. Quella dei PEBA sembra realmente essere un’altra storia “molto italiana”, dove una legge dello Stato può essere tranquillamente ignorata dalla maggior parte di coloro che avrebbero dovuto applicarla già da più di venticinque anni!
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