Legge Agcom contro P2P: censura siti e distacco Internet ritornano. Lettera di Google e a UE
di Roberto Laghi - Webmasterpoint - 16 Aprile 2012
Agorà digitale scrive all'Unione Europea, Sergey Brin si dichiara preoccupato di quanto avviene anche in Italia. Ma l'Agcom va avanti. La preoccupazione per l'approvazione della direttiva Agcom in difesa del diritto d'autore continua a essere molto alta tra gli utenti della Rete e gli addetti ai lavori. Agorà digitale ha scritto una lettera ai vertici dell'Unione Europea per sottolineare i rischi che corrono i cittadini italiani se la direttiva dell'Autorità garante per le comunicazioni venisse approvata.
Il pericolo più grande indicato dalla lettera di Agorà digitale riguarda il potere dell'Autorità di inibire l'accesso ai siti, agendo direttamente sugli Internet Service Provider, che sarebbero così investiti di un nuovo ruolo, senza che sia coinvolta l'autorità giudiziaria. L'arbitrio che questa situazione potrebbe generare non è chiaro. Così come non è ancora chiaro quale sarà il testo definitivo della delibera Agcom. C'è molta confusione a riguardo, tra le diverse bozze che sono circolate e le dichiarazioni del presidente dell'Autorità Corrado Calabrò. La delibera, comunque, potrebbe essere approvata già nei primi giorni di maggio. In queste settimane potrebbe arrivare anche un intervento del parlamento in materia, come indicato anche da Calabrò durante la sua audizione. Ma alcuni membri del consiglio premono perché la direttiva venga approva prima possibile. Per questa soluzione premono anche case di produzione cinematografiche e discografiche, con in testa la FIMI, da tempo schierata a favore di azioni dure contro la pirateria. Tra le varie ipotesi che erano circolate nei mesi scorsi, c'era anche la possibilità di distacco da Internet per gli utenti recidivi. Sembra che questa norma sia stata esclusa ma, vista la confusione di questi giorni, è opportuno aspettare un testo definitivo per poter valutare la norme in esso contenute.
La libertà sul web al centro delle preoccupazioni di Sergey Brin, di Google, che prende di mira anche il nostro paese in un'intervista al quotidiano inglese Guardian. Al giornalista che lo sta intervistando, Brin risponde con molta chiarezza, parlando di un “attacco massiccio alla libertà del web”. Secondo Brin, i governi si stanno rendendo conto dell'importanza della Rete per l'organizzazione delle persone e stanno puntando sulla repressione. I paesi citati sono Cina, Corea del Nord, Stati Uniti e Italia.
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