Rimborsi elettorali, Pannella attacca l’ABC: “Procedura anticostituzionale”
di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 12-04-2012
La corretta e trasparente gestione delle risorse, l’abolizione del finanziamento pubblico o rimborsi elettorali e le continue sanatorie sulle irregolarità connesse dai partiti, rappresentano da sempre un cavallo di battaglia della politica radicale. Oggi che gli scandali stanno nuovamente travolgendo quasi tutti i partiti, esattamente a 20 anni da Tangentopoli, anche la partitocrazia sembra essersi accorta del bubbone.
Correva l’anno 1993, quando i Radicali di Marco Pannella proponevano l’abolizione per via referendaria, del finanziamento pubblico ai partiti. L’esito quasi plebiscitario che accolse l’istanza dei proponenti fu tradito dal Parlamento che abolì solo nominalmente il finanziamento pubblico, tramutandolo in rimborso elettorale e quintuplicandone gli importi. Da allora i partiti non hanno mai dovuto rendere conto a nessuno dei propri bilanci, ricevendo i rimborsi sulla mera base di autocertificazioni puntualmente gonfiate. Una pratica deprecabile già in quanto tale, al netto delle spese personali effettuate con tali proventi, come emerso nei casi Lusi e Belsito.
Qualche giorno fa, Rino Formica ha scritto che i partiti della prima repubblica hanno commesso irregolarità per portare avanti la stessa vita dei soggetti politici, cosa che nella seconda repubblica è proseguita, ma a beneficiarne sono stati i politici e non i partiti. Una vera degenerazione dunque, secondo l’ex ministro socialista, oggi stimato notista politico. Negli ultimi anni non sono mancate le denuncie portate avanti dai radicali, anche su altre pratiche illecite prontamente sanate, come le violazioni alle leggi sulle affissioni in campagna elettorale. In questo caso, il Parlamento con una leggina è solito condonare tutti gli abusi, dando luogo a ulteriori risorse che i partiti sottraggono surrettiziamente al bilancio pubblico, ogniqualvolta si fa ricorso alle urne.
Il cartello ABC, ovvero la sigla che riunisce Alfano, Bersani e Casini, ha messo a punto una proposta che nelle intenzioni dovrebbe porre fine agli illeciti perpetrati dai partiti, all’atto della redazione dei bilanci. Essi dovranno essere pubblicati su internet e dovranno essere vagliati dal Presidente della Corte dei Conti, dal Primo Presidente della Cassazione e dal Presidente del Consiglio di Stato. Per prevenire nuovi casi scottanti di investimenti esotici, in stile Belsito e Tanzania sarà consentito unicamente l’investimento in titoli di Stato. Innovazioni queste, che hanno trovato concordi gli stati maggiori di Pd, Pdl e Terzo Polo – mentre Di Pietro invoca un nuovo referendum e la rinuncia alla prossima tranche di rimborsi elettorali da 100 milioni, che a breve riceveranno i partiti – che attraverso una nota congiunta hanno fatto sapere, che esse rappresentano un punto di equilibrio, in linea con le esperienze dei partner comunitari.
Di diverso avviso Marco Pannella. Queste le parole di critica che il leader radicale ha affidato a una nota diffusa dal sito ufficiale dei Radicali Italiani: “A prescindere dalla autentica e dolorosa tragicommedia del sic transit gloria padaniae, ripeto: pasticcio Alfano-Bersani-Casini??! La farina de ‘sti diavoli è già crusca per porci. Amnistia perfino per questa loro Repubblica”. E ancora: ” ho anche fortissimi dubbi del carattere lampo dell’operazione e della sua costituzionalità relativamente all’assegnazione in sede legislativa dell’ennesimo prodotto di questa agonia partitocratica. Sono interessato a comprendere quanto Presidenze delle due Camere e Presidenza della Repubblica prenderanno seriamente in considerazione il problema della costituzionalità di questa procedura, anche se – ahinoi ! – a tutti i livelli l’anticostituzionalità mi pare ormai regola assolutamente prevalente e prescelta.
Mi auguro – ha aggiunto l’anziano leader – che si tenga ben presente, specie da parte di Bersani, che già il passaggiosporcamente truffaldino della abrogazione referendaria del finanziamento pubblico, convertita nell’attuale legge “riformanda” da ABC, ebbe come primo firmatario l’autorevolissimo compagno Pecchioli che con l’altro braccio destro di Enrico Berlinguer, Minucci, accusavo di poco sorprendenti – ahinoi ! – sintonie con la P2 Gelliana e le P38, PScalfari e dintorni! Comunque l’imperativo categorico del regime partitocratico, criminale – ha concluso Pannella – è cercare di ignorare ed impedire la riforma della giustizia e il rispetto, almeno della giurisdizione europea e della “bellissima” Costituzione nazionale.”
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