Depuratore Napoli Est, la Regione annulla la gara undici anni dopo
La Regione Campania ha annullato, dopo ben 11 anni, tutti gli atti della gara relativi ai lavori di adeguamento e gestione del depuratore di Napoli Est a Ponticelli.
Alla base della decisione l’esigenza di evitare ulteriori contenziosi oltre quelli già attivati nel corso del procedimento e la mancata copertura finanziaria. Cosi ha affermato l’assessore regionale al Bilancio Gaetano Giancane: “Mancano i fondi perché molti comuni sono morosi nei pagamenti dei canoni di depurazione per un ammontare totale di circa 60 milioni di euro”.
In merito a questo punto la giunta regionale, nella delibera di annullamento, tratta di “assoluta incapienza della contabilità speciale”: in sostanza, la giunta regionale mette la parola fine al bando del 2007, che prevedeva le opere di realizzazione della rete idrica connessa al depuratore.
La proposta di completamento del depuratore, presentata secondo la modalità del project financing dalla Termomeccanica, venne approvata il 15 marzo del 2000 con la delibera della giunta regionale. Prima i ricorsi di aziende concorrenti della Termomeccanica poi la decisione di costruire proprio a Ponticelli un nuovo termovalorizzatore, hanno poi bloccato qualsiasi attività nel corso degli anni. Nel frattempo il depuratore invece di purificare le acque di scarico di circa 800 mila abitanti, scarica liquami putridi e nocivi direttamente in mare. Due recenti sentenze del Tar, inoltre, hanno stabilito che la Regione Campania non può affidare infrastrutture e opere acquedottistiche di natura infraregionale a un gestore che non sia quello individuato dalla normativa di riferimento.
Palazzo Santa Lucia corre ai ripari e decide di annullare tutto. Il nodo da sciogliere ora sembra essere complicato: come agire a Ponticelli? Rilanciare l’attività del depuratore o dare il via libera per l’inceneritore?
Il gruppo Pd di Faro del Sarno intanto denuncia “un altro colpo alla salute del Golfo di Napoli”. Si legge infatti nel comunicato stampa a firma Pd Faro del Sarno: “L’ impianto serve una fetta importante della città di Napoli e importanti comuni della fascia vesuviana a partire da Cercola e Portici: da anni funziona in deroga cosi come l’impianto di San Giovanni. Questo è tra i motivi che hanno provocato l’apertura di una procedura d’infrazione europea per la depurazione e l’assenza di collettori – continua il comunicato – Una procedura che segue quella sui rifiuti e può avere conseguenze serie per il nostro paese e per l’immagine della Campania”.
“Il depuratore di napoli est è strategico - spiegano ancora i democratici – è in programma l’allacciamento di San Giorgio a Cremano ed è deputato a ricevere il collettore di Ercolano. La Regione Campania ha perso mesi preziosi prima di decidere la revoca della gara e ad oggi non è in grado di mettere in campo nessuna iniziativa concreta. La gara è stata revocata con la motivazione di possibili contenziosi con l’ATO (Ambito Territoriale Ottimale del Ciclo Idrico Integrato) sul tema della riscossione delle tariffe, ma intanto non si provvede a nessuna iniziativa concreta di riforma del sistema idrico integrato nel rispetto della normativa nazionale ed europea. La Campania è tra le poche Regioni che non ha legiferato in materia e sia la Giunta che la maggioranza non hanno ancora depositato al contrario del Pd nessun disegno di legge. L’adeguamento del depuratore di Napoli est e la costruzione del collettore di Ercolano sono due interventi essenziali per migliorare la condizione del mare nella fascia vesuviana. Anche le altre istituzioni devono battere un colpo e chiedere che si costruisca una sede istituzionale per affrontare queste questioni”.
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