1 aprile 2012 - Congresso Annuale Associazione Radicali Genova - La mozione generale approvata
ASSOCIAZIONE “RADICALI GENOVA”
ASSEMBLEA ORDINARIA ANNUALE – 1 APRILE 2012
MOZIONE GENERALE – BOZZA
L’Assemblea annuale dell’Associazione “Radicali Genova”, riunita in Genova il 1° aprile 2012:
- udite le relazioni di segretario e tesoriere, le approva.
- ringrazia gli iscritti e i sostenitori che, con il loro impegno, hanno permesso lo svolgimento delle attività dell’associazione;
- saluta l’elezione di Demba Traorè a segretario del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito, e lo invita a Genova per partecipare, non appena sarà possibile fissare una data, ad una assemblea con gli iscritti e i militanti Radicali;
- continua a sostenere l’azione di Marco Pannella volta a chiedere al Parlamento un impegno concreto per affrontare le drammatiche condizioni in cui versano la giustizia e le carceri nel nostro Paese, condizioni riscontrate anche nel corso delle visite ispettive effettuate negli istituti di detenzione presenti in Liguria;
- aderisce e promuove ulteriori adesioni alla grande “Marcia per la giustizia, l’amnistia e la libertà” convocata a Roma per il prossimo 25 aprile.
L’Assemblea, premesso che:
- nell’ultimo anno, grazie ai tavoli che l’Associazione ha organizzato su diversi fronti di azione (tra i quali il testamento biologico, i contributi silenti, il referendum per la revoca della concessione per la costruzione di un parcheggio presso il parco dell’Acquasola) è maturata tra i militanti l’intenzione di promuovere, contestualmente alle iniziative ed alle battaglie condotte dai soggetti della galassia radicale – in particolare quelle per l’amnistia e la riforma della giustizia, e sulle proposte economiche - ulteriori iniziative su aspetti specifici della realtà genovese: occorre elaborare, divulgare e incardinare una serie di proposte utili a combattere il sistema di potere partitocratico e clericale che grava sulla nostra città come una "cappa di piombo";
- è necessario offrire ai cittadini Genovesi, contro l’esproprio partitocratico e oligarchico della sovranità popolare che riduce il voto ad una delega in bianco, dossier, informazioni e strumenti di iniziativa utili, da una parte, a vivere l’esperienza dura, ma al tempo stesso esaltante e trasformante, della libertà, che è consustanziale alla vita stessa; dall’altra, ad esercitare la lotta e la militanza politica, rivendicando la nobiltà della politica come strumento attraverso il quale far sì che il diritto prevalga sul privilegio, sull’illegalità, sull’arbitrio;
impegna l’Associazione “Radicali Genova” a seguire tre filoni di lavoro principali:
1) richiedere al sindaco che risulterà vincitore nelle elezioni comunali indette per il 6-7 maggio di adottare, come suo primo atto, i regolamenti attuativi per rendere possibile l’effettivo esercizio degli strumenti di democrazia diretta: istanze, petizioni, proposte, interrogazioni e delibere popolari. Tali strumenti sono previsti dall’articolo 21 dello statuto del Comune di Genova, così come modificato nel 2010, ma a tutt’oggi, e non casualmente, mancano i regolamenti che consentano di utilizzarli. Il Comune ha infatti emanato il regolamento attuativo solo per il referendum consultivo, cosa che ci ha già permesso di ottenere, insieme ad alcuni esponenti del comitato cittadino che si batte contro la costruzione del parcheggio nel parco storico dell’Acquasola, l’approvazione di un quesito che impedisca la realizzazione di quel progetto: il referendum è stato quindi attivato, ma il regolamento prevede norme talmente restrittive sulla raccolta firme e un quorum così elevato da averci spinto, per il momento, a desistere. L’ottenimento dei regolamenti attuativi per gli strumenti di democrazia diretta, previsti al comma 9 dell’art. 21 dello Statuto comunale, potrà consentire da una parte un approccio propositivo dell’associazione verso i cittadini, sottoponendo alla loro attenzione iniziative radicali che possano incidere sulle scelte dell’amministrazione, dall’altra potrà permettere alla cittadinanza di trovare quegli spazi di agibilità politica che oggi sono completamente preclusi. L’associazione “Radicali Genova” deve attivarsi sui fronti, tra gli altri, dell’antiproibizionismo e della laicità, chiedendo al Comune di discutere quanto prima l’introduzione di narcosalas e pill-test, proponendo l’applicazione rigorosa dell’Imu sugli immobili ecclesiastici, intervenendo contro la concessione di finanziamenti e fondi pubblici ad associazioni con scopo auto-propagandistico e non di utilità pubblica.
2) sollecitare il nuovo Sindaco ad esercitare le sue prerogative in materia di Sanità Pubblica in riferimento alle condizioni igienico-sanitarie degli istituti penitenziari genovesi, in particolare l'Associazione chiede al Sindaco di adoperarsi affinché le condizioni di vita dei detenuti siano congruenti con le Leggi della Repubblica, la Dignità delle Persone ed il comune senso di umanità.
3) elaborare, su base regionale e cittadina, un approfondito e documentato dossier che, individuando e denunciando il sistema di potere che controlla la città di Genova e tutta la Liguria, offra agli associati, ai militanti radicali e ai cittadini strumenti di conoscenza adeguati per sviluppare ulteriori proposte e iniziative di liberazione dalla locale “sezione” del regime partitocratico. L'associazione si pone dunque l'obiettivo di rafforzare le azioni di denuncia e di iniziativa politica radicale con una conoscenza complessiva su base locale utile a evidenziare i meccanismi economico-giuridico-istituzionali che determinano gli equilibri di un potere impermeabile a riforme liberali, laiche e radicali.
L’associazione invita infine tutti i propri iscritti e aderenti, per l’anno 2012, ad iscriversi e a contribuire a Radicali italiani e al Partito Radicale e fissa la propria quota associativa annuale minima in euro 25.
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