Il Madre per un altro pezzo: Donnaregina vecchia, il gioiello angioino, va alla Curia

di Simona Brandolini, dal “Corriere del Mezzogiorno”02-03-2012

È davvero bizzarro il destino del museo Madre. È come un corpo in decomposizione. Perde pezzi qua e là. Ogni tanto un quadro, ogni tanto un’ opera portata via di notte, molto spesso visitatori e ora perde anche una chiesa trecentesca. O «vecchia» di Santa Maria Donnaregina, un gioiello angioino, dove si conserva lo splendido sepolcro marmoreo della regina benefattrice (Maria d’Ungheria), opera di Tino di Camaino e Gagliardo Primario (1325-26).

SCUOLA DI RESTAURO - Ora, cosa c’entri una chiesa con un museo è presto detto. Al piano inferiore vi si accede solo e unicamente dalla caffetteria del Madre. E, per questa adiacenza, la chiesa, di proprietà comunale e dal ’69 in uso alla Scuola di specializzazione in restauro dei monumenti della facoltà di Architettura dell’Università Federico II, da sette anni viene utilizzata come spazio espositivo ulteriore. Se non si è andati mai ad assistere ad una performance di Bob Wilson o alla rassegna Arte povera, basta visitare il sito internet per rendersi conto che il legame tra Madre e chiesa di Santa Maria Donnaregina è inscindibile da tempo.

RIAPERTA DA SETTE ANNI - Da circa sette anni, tra l’altro, la chiesa è di nuovo visitabile. Una delibera del Comune di Napoli mette fine a questo legame, mai formalmente sancito, ma di fatto sostenuto. E a chi dà la «gestione» del bene? Alla Curia di Napoli. Con quale scopo? Museale. Il 29 novembre 2011 la Curia napoletana ha, infatti, chiesto al Comune proprietario «di rendere fruibile la navata della chiesa trecentesca a piano terra per scopi museali, quale parte integrante del percorso del Museo diocesano ubicato nella contigua chiesa barocca di Donnaregina». Il 29 febbraio scorso la giunta comunale delibera «l’inserimento della navata come parte integrante del percorso del Museo diocesano», motivando la scelta: «consentendo un più facile accesso del pubblico all’importante ma poco conosciuta chiesa di Donnaregina Vecchia e quindi l’uso unitario delle due monumentali chiese, favorendone la visita turistica e l’uso da parte della cittadinanza».

LOCATION DI MOSTRE - Non ci sarebbe nulla di strano se però sinora la chiesa non fosse già aperta e visitabile (come da sito internet del Madre) e utilizzata come spazio espositivo. Sarebbe uno sfratto se il Comune avesse menzionato questo piccolo particolare. Il problema è che nella delibera in questione il museo di arte contemporanea non viene citato neanche per distrazione. Due sono le cose: o il Madre è un museo che abusivamente ha occupato la navata trecentesca e nessuno, per sette anni, Università in primis, s’è curato di farlo sloggiare. Oppure si è deciso, è possibile e legittimo, di chiuderlo ma non si ha il coraggio di dirlo. Intanto perde un altro pezzo.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=6603&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=il-madre-per-un-altro-pezzo-donnaregina-vecchia-il-gioiello-angioino-va-alla-curia

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