Inquinamento a Treviso. Sabato 31 marzo dalle ore 11:30 manifestazione davanti al Comune
Sabato 31 marzo dalle ore 11:30 alle ore 13:30 manifesteremo davanti alla sede del Comune di Treviso per chiedere il rispetto del Piano Regionale per la Tutela dell'Aria. Porteremo con noi delle carrozzine e dei passeggini, anche vuoti, per sottolineare che i più colpiti dall'insalubrità dell'aria sono proprio i bambini.
IL DEGRADO DELL'ARIA E DI LEGALITA'.
L’aria di Treviso è tossica e la legge a tutela della qualità dell’aria il Comune non la applica.
Dal 2005 i limiti di legge per le polveri sottili sono sistematicamente violati.
I RADICALI chiedono il rispetto del Piano Regionale per la Tutela dell’Aria.
LE MISURE DEL COMUNE RISULTANO INEFFICACI, INUTILI E FALLIMENTARI PERCHE’ NON RISPETTANO LA LEGGE!
Dal 2005 al 2011 i limiti di legge per le polveri sottili sono sistematicamente violati
La Regione, in rispetto di una direttiva comunitaria e di una legge nazionale dal 2005 impone al Comune di Treviso e a tutti i comuni della provincia l’adozione del Piano di Azione per la tutela e il risanamento dell’aria, ma nessun comune rispetta questa norma e la Provincia di Treviso che dovrebbe approvare i piani dei comuni non lo ha ancora fatto. Uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche CNR, relativo al 2011, rivela esserci un forte legame tra mortalità e polveri pm10: nei tre giorni successivi a un picco di inquinamento, si registra un aumento di decessi del 2,3% in inverno e del 7,6% in estate.
I bambini pagano con la malattia più di tutti il degrado dell’aria.
I bambini sono i più esposti all'inquinamento atmosferico poiché il loro tratto respiratorio ha mucose più sottili, il sistema immunitario non è ancora del tutto efficiente e la frequenza respiratoria aumentata li espone a un maggior contatto con le sostanze inquinanti. Da una indagine delle ULSS 12 e 13 del Veneto e dell’Università di Padova su una popolazione di bambini affetti da asma risulta che il biossido di azoto è il parametro più sensibile per individuare effetti nocivi sulla salute giungendo alla conclusione che gli inquinanti gassosi risulterebbero associati ad effetti sanitari maggiori di quelli prodotti dalle polveri.
Perché il Comune non applica il Piano Regionale di tutela dell’aria?
Dal 2005 il Comune non applica il Piano Regionale di Tutela dell’aria che impone al Sindaco l’adozione del Piano di Azione con allegata la Valutazione Ambientale Strategica VAS, uno strumento essenziale per affrontare tutte le fonti di inquinamento presenti in città e nei Comuni contermini dell’Area omogenea, quindi gli impianti industriali, il traffico, le attività legate ai rifiuti, la produzione energetica, il sistema agricolo e zootecnico, l’uso del territorio con aumento di cemento e sottrazione di superficie verde.
Il Piano sanitario nazionale 2006-2008 ribadisce l’emergenza sanitaria connessa con la qualità dell’aria
Sul Piano sanitario nazionale 2006-2008 si legge che “Sulla base degli studi epidemiologici condotti in ambito internazionale ed italiano, si può affermare con assoluta certezza che all’inquinamento atmosferico è attribuibile oggi una quota rilevante di morbosità acuta e cronica, la diminuzione della speranza di vita dei cittadini che vivono in aree con livelli di inquinamento elevato, e che non sembra esserci una soglia al di sotto della quale non si osservano danni”...
Quanto costa ai contribuenti la mancata applicazione della legge?
Nelle giornate in cui l’inquinamento è più elevato ci sono più accessi al pronto soccorso per asma bronchiale, più necessità di ricovero, maggior consumo di farmaci anti asmatici e antibronchitici, più giornate di lavoro perse. I coordinatori dello studio europeo "Aphekom" hanno presentato i risultati di una ricerca triennale che è andata a quantificare in termini economici l'impatto dell'inquinamento dell'aria in 25 città europee. L'Italia è rappresentata da Roma. La cifra è da capogiro: 31,5 miliardi di euro vengono "buttati via" per lo smog, pari a 19mila morti (di cui 15mila per malattie cardiovascolari). Ogni anno. Ne basterebbero molti meno per risanare l'aria, agendo su traffico, emissioni industriali e riscaldamenti.
Responsabilità sanitaria di Sindaco e Assessore all’ambiente
Il Sindaco e l’Assessore all’ambiente sono responsabili del governo locale del territorio anche in ordine alla salute dell’ambiente. Il Sindaco è responsabile della salute dei cittadini residenti in virtù delle competenze generali attribuitegli dalla legge. Il Sindaco in particolare è direttamente investito del potere-dovere di impedire o di attenuare gli effetti del deterioramento della qualità dell’aria ambiente avendo piena consapevolezza delle gravi e attuali conseguenze per la salute umana, dovute alla prolungata esposizione della popolazione a valori di inquinanti dell’aria superiori ai limiti fissati dalla normativa comunitaria, anche alla luce del contenuto dei piani sanitari nazionali emanati dal Ministero della Sanità negli ultimi anni (piani 2003-2005, 2006-2008), che recepiscono recenti studi epidemiologici.
SENZA IL PIANO DI AZIONE PER LA TUTELA DELL’ARIA
con la Valutazione Ambientale Strategica
LE DOMENICHE ECOLOGICHE RISULTANO
“CIPRIA SOPRA LO SPORCO”,
E NASCONDONO UN OBBLIGO CUI IL COMUNE NON ASSOLVE
UNISCITI ALL’AZIONE RADICALE
Raffaele Ferraro
Segretario Ass. VenetoRadicale
Elia Lunardelli
Tesoriere Ass. VenetoRadicale
Segretario Ass. VenetoRadicale
Elia Lunardelli
Tesoriere Ass. VenetoRadicale
Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2012/03/inquinamento-treviso-sabato-31-marzo.html
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