Cimitero per i feti di meno di 20 settimane Bufera sulla delibera della Regione

dal “Corriere del Mezzogiorno”, 26-03-2012

NAPOLI – Quando comincia la vita la vita? E quando finisce quella di chi non è mai nato? Sono le domande sottese – o almeno avrebbero dovuto essere tali – alla decisione del governatore Caldoro di prevedere tombe per i feti nei cimiteri della Campania.

LA DELIBERA - La Regione Campania ha infatti approvato una delibera che contiene le linee di indirizzo per dare sepoltura ai feti di meno di 20 settimane e che recepirebbe il parere del Comitato nazionale di bioetica del 1996 secondo il quale ci sarebbe «il dovere morale di trattare l’embrione umano, sin dalla fecondazione, secondo i criteri di rispetto e tutela che si devono adottare nei confronti degli individui umani». Di qui anche la previsione di aree ad hoc per la sepoltura.

PETRONE CONTRARIA - Da Salerno, dove ha partecipato a un convegno sulla violenza contro le donne, Anna Petrone, consigliere regionale del Pd, vice presidente della commissione Sanità si dice «contraria a questa delibera della Regione. L’aborto è sempre una scelta soggettiva e delicata e il feto ha sicuramente la sua dignità, ma non credo che questo rientri nei programmi politici a favore delle donne. In ogni caso non si può dire alle donne di non abortire e poi lasciarle sole se decidono di tenere il proprio bambino».

PEPE: MONUMENTI INQUISITORI - «Saranno monumenti inquisitori nei confronti delle donne». A dichiararlo è Antonella Pepe, segretario regionale dei Giovani Democratici della Campania, in merito alla decisione della Regione Campania che autorizzerà la realizzazione di cimiteri per i feti degli aborti. «Stefano Caldoro e la sua maggioranza, inadeguati a governare, non solo non hanno ancora un delegato alle pari opportunità dopo due anni di governo – si legge in una nota – ma continuano a calpestare ed umiliare i diritti delle donne con scelte assurde e medievali». «Già la 194 è una legge inadeguata alle esigenze di un ordinamento moderno perchè relega le possibilità di aborto solo a motivi terapeutici, fisici o psichici. Le politiche dovrebbero invece integrare quanto dice la 194 – aggiunge Pepe – e puntare alla reale applicazione dell’art.2 della normativa che prevede l’istituzione di consultori e strumenti assistenziali adeguati». «Ancora volta, invece, siamo di fronte a disincentivi punitivi e mortificanti per la dignità femminile», conclude Pepe.

CORTESE: DONNE MORTIFICATE - «La decisione del governatore Caldoro di istituire un cimitero dei nati morti è il prodotto di una politica che mortifica le donne, abbeverandosi alla fonte inesauribile del maschilismo». Lo afferma Angela Cortese, consigliere regionale del Pd. «Con totale sprezzo della sensibilità femminile, la giunta regionale della Campania si arroga il diritto di stabilire per legge dove cominci la vita, disponendo la sepoltura dei feti anche prima delle 20 settimane – spiega in una nota – La delibera formulata dalla giunta regionale ci fa fare dunque un triplo salto all’indietro nel tempo e nella civiltà, richiamando una legge che si rifà ad un Regio decreto del ’39 e sconfessando peraltro la legge 194, che nel lontano 1978 ha introdotto nel nostro Paese l’interruzione volontaria di gravidanza». «Si tratta – prosegue – di un’irruzione a gamba tesa nella sfera più intima della sensibilità femminile, un mondo complesso che nessun uomo può veramente comprendere. Legiferando su un dramma profondo, con un atteggiamento punitivo tipico di un genere che ancora oggi tende ad inglobare l’altro, Stefano Caldoro e il suo delegato per la sanità Raffaele Calabrò evidenziano una frattura culturale, prima ancora che politica, tra il Consiglio più rosa d’Italia e una giunta che continua a dare prova di raro oscurantismo». «Invece di mortificare le donne che già devono sopportare la grave sofferenza psicologica dell’interruzione di gravidanza, gettando sale su una ferita aperta – sollecita la Cortese – sarebbe il caso che il governatore pensasse a sbloccare i fondi che il Comune di Napoli attende invano da tempo per mettere finalmente in campo politiche di contrasto alla violenza di genere, un tema che la cronaca consegna quotidianamente ad una dolorosa attualità. In un momento così drammatico, un segnale di vicinanza alle donne più fragili ed esposte servirebbe a ristabilire quella sintonia tra la giunta regionale e le cittadine campane che oggi evidentemente manca».

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=6542&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=cimitero-per-i-feti-di-meno-di-20-settimane-bufera-sulla-delibera-della-regione

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