Beauty contest, decreto subito dopo Pasqua ma non è scongiurato il rischio della dittatura televisiva

È iniziato il conto alla rovescia per la decisione del governo sul beauty contest dopo la sospensione dell'asta delle frequenze a titolo gratuito decisa dal consiglio dei ministri il 20 gennaio scorso per 90 giorni. Secondo quanto riporta l'Adnkronos, l'orientamento dell'esecutivo in vista della scadenza del 19 aprile sarebbe quello di varare un decreto che contenga l'annullamento del beauty contest subito dopo Pasqua. Ma ci preoccupa l'ipotesi che nello stesso provvedimento, in cui troverebbero posto altre indicazioni di politica industriale relativa al settore, sarebbe indetta una gara a titolo oneroso destinata solo agli operatori televisivi. All'ultima Conferenza Itu di Ginevra, infatti, è stata confermata la destinazione televisiva delle frequenze oggetto di gara, sebbene esclusivamente fino al 2015 dopo di che le frequenze sarebbero 'aperte' anche alla banda larga mobile. Nel provvedimento, su cui comunque i tecnici sono ancora al lavoro, non sarebbe contenuta alcuna indicazione economica visto che è l'Autorità per le comunicazioni che fa il regolamento sulla cui base poi il ministero confeziona il bando di gara. 

Chi l'ha detto che le frequenze debbano essere assegnate alla televisione? Insomma la società e la tecnologia evolvono e non è detto che il controllo delle frequenze da parte della TV, dato di fatto 10 anni fa, sia il meglio che possiamo pensare per la società per i prossimi 20 anni. 

Noi cittadini, associazioni, imprenditori, organi di informazione chiediamo di stabilire il principio che le frequenze sono un bene comune. Perciò, dove possibile, devono essere liberamente accessibili senza esclusività da parte di alcun super media TV, garantendone l'utilizzo da parte di nuovi soggetti del mondo dell'informazione, ma anche per scopi nuovi e ora impensabili. Garantendo cosi' allo stesso tempo il pluralismo che il vecchio assetto televisivo non sarà mai in grado, asta o non asta, e allo stesso tempo di portare innovazione.

In secondo luogo regolamentare l'utilizzo condiviso di tali frequenze sul modello di Internet. L'autorità inglese per le comunicazioni OFCOM (l'equivalente della nostra Agcom) sta spingendo affinché la Gran Bretagna sia pioniera nell'utilizzare la banda tradizionalmente destinata alla TV per i servizi Internet. E ciò', come confermano anche diversi provider italiani, potrebbe essere una svolta per portare la banda larga nelle zone rurali, altrimenti difficilmente raggiungibili. Similmente si sta muovendo Obama, che, supportato dalla FCC (l'autorithy americana per le comunicazioni) sta spingendo affinché le frequenze TV non utilizzate siano regolamentate per permettere una tecnologia chiamata Super WI-FI.

Esempi che mostra che quella delle frequenze come bene comune è una rivoluzione ragionevole e possibile, che chiediamo al governo di perseguire. Diciamo basta alla dittatura televisiva.

Qui sotto riportiamo alcuni messaggi dei firmatari delle nostra iniziativa di dicembre (Le frequenze ad internet. Basta alla dittatura televisiva):  

 

    Nome Città

 

1 Luca Rome Free as in Freedom

 

2 Athos Isera Siamo completamente in linea con la richiesta e intendiamo farne una battaglia fondamentale.

 

3 Mario Roma Come blogger storico, non posso che aderire! :-)

 

4 Vincenzo Leonforte Sono completamente d'accordo - e come non poterlo essere - sulla Vostra proposta di destinare le frequenze ancora libere anzich? alle TV, in quanto andrebbero a finire - gratis o no - nelle stesse mani dei monopolisti di oggi, al fine di portare la banda larga in tutte le aree del paese per superare, finalmente, il digital divide.

 

5 Fabrizio Roma Estendere gli spazi dedicati ad Internet(frequenze), significa favorire un'innovazione tecnologica utile per lo sviluppo socio-economico del Paese Italia. In sostanza si tratta di estendere e potenziare un'infrastruttura abilitata alla circolazione di denaro, informazioni e conoscenze. Risorse necessarie per una societ? pi? liberalizzata, competitiva e moderna.

 

6 Milva Trecasali (PARMA) A mio avviso e ' utile potenziare il piu' possibile l'utilizzo di Internet all'interno delle case, affinche' gia' da piccoli i futuri cittadini adeguino la loro mente a non essere condizionata dalla tv. I privilegi nascono proprio dal fatto che le persone sono considerate non menti pensanti, ma puramente mente da sopraffare e dirigere dall'alto, a cominciare dai consumi tramite le pubblicita' affiliate a questo tipo di progetto.

 

7 Camilla Roncade uno schifo.

 

8 Costantino Perloz D'accordo al 100%

 

9 Bernardetta Bologna W la cittadinanza attiva e consapevole per una rivoluzione ragionevole e possibile

Con Internet si pu? agire anche su questo fronte

Si, al principio che le frequenze sono un bene comune, per garantire pluralismo e innovazione.

Si, all'utilizzo condiviso di tali frequenze sul modello di Internet.

 

Fonte: http://www.agoradigitale.org/beauty-contest-decreto-subito-dopo-pasqua-ma-non-e-scongiurato-il-rischio-della-dittatura-televisiva

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