La lettera aperta dell’on. Papa a Maco Pannella e il voto del compagno Maurizio Turco. Approfondimenti e riflessioni.

di Giuseppe Alterio, 19 marzo 2012

A seguito della lettera aperta dell’on. Papa a Marco Pannella mi permetto di esporre, a seguito di un approfondimento degli atti parlamentari , la mia determinazione sulla vicenda.

Oggetto della votazione della “Giunta per le autorizzazioni” di cui fa parte il compagno Maurizio Turco era l’esame della  domanda presentata dalla Procura di Napoli per l’ autorizzazione all’acquisizione di tabulati telefonici nei confronti del deputato Alfonso Papa e la valutazione degli atti trasmessi al fine di ravvisare  elementi di indebita interferenza con l’attivita’ della Camera o di intento persecutorio nei confronti del parlamentare.

La giunta ha concluso i lavori proponendo (11 voti a favore e 7 contrari) che sia concessa  l’autorizzazione all’acquisizione di tabulati telefonici.

C’e’ da premettere che la Giunta per le autorizzazioni agiva in sede referente ossia il suo compito (su richiesta del Presidente della Camera) era quello di esaminare la richiesta e riferire all’Assemblea (tramite una presentazione orale o relazione scritta) che successivamente sara’ chiamata a decidere.

E’ bene precisare che oggetto della richiesta di acquisizione non erano le intercettazioni telefoniche bensi alcuni tabulati telefonici e che non vi era perfetta coincidenza temporale tra essi. I tabulati telefonici sono degli strumenti di indagine preliminare, previsti nel testo unico dei dati personali del 2003 e non sono invece dei mezzi di ricerca della prova messi in relazione a specifici reati come invece per le intercettazioni telefoniche ai sensi dell’art. 266 c.p.p.

Nel corso dei lavori l’on. Papa, che precedentemente aveva gia’ fatto pervenire memoria scritta, e’ stato ascoltato e ha potuto esporre la sua versione dei fatti.

Nel corso dell’audizione l’on. Papa ha precisato che  i dati esteriori delle conversazioni che la magistratura intende acquisire in realta’ si riferiscono a conversazioni che sono state anche gia’ intercettate e per questo  - si e’ dichiarato -  personalmente indifferente rispetto alle determinazioni che la giunta avrebbe assunto sulla domanda.

L’on Papa dopo aver riferito vari episodi relativi alla sua vicenda ha anche segnalato che la sua utenza telefonica e’ stata intercettata per tre mesi e solo dopo tale lasso di tempo i Pubblici Ministeri hanno inoltrato domanda alla Tim per conoscere a chi tale utenza fosse intestata. Ha ipotizzato che la domanda sia stata avanzata dai pubblici ministeri soltanto per legittimare a posteriori gli atti gia’ svolti in spregio alla legge come per mettere sommariamente le carte a posto. Ha altresi’ ricordato che il Tribunale , in punto di prove utilizzabili, non ha ammesso a suo carico intercettazioni dirette ne’ indirette.

Tali ultime circostanze non sono state all’oggetto dell’esame della giunta che essendo convocata in sede referente si poteva pronunziate solo su materie espressamente ad essa deferite dal Presidente della Camera (nello specifico esclusivamente circa l’acquisizione dei tabulati telefonici)

Dall’esame degli atti parlamentari disponibili ritengo che il voto favorevole espresso dal compagno Maurizio Turco nella Giunta per le autorizzazioni sia perfettamente in linea con la precedente decisione dei parlamentari radicali che, ricordo, in aula ebbero a pronunciarsi a favore dell’arresto dell’on. Papa  non ritenendo di ravvisare nell’azione della Procura di Napoli  alcun elemento di indebita interferenza con l’attivita’ della Camera o di intento persecutorio nei confronti del parlamentare.

Altre considerazioni di piu’ vasta portata attengono invece alla opportunita’ o meno da parte dei ns. compagni parlamentari di formulare i loro voti a favore o contro le richieste di applicazione di misure cautelari preventive in carcere nei confronti di un parlamentare entrando nel merito delle singole vicende processuali anzicche’ respingere semplicemente tali richieste  perche’ contrari ,per principio , alla applicazione di tali misure prima di una sentenza di condanna definitiva , ben potendo optare  l’autorita’ giudiziaria , se ricorressero’ le esigenze cautelari , per misure alternative alla detenzione in carcere come per esempio quella della detenzione ai domiciliari.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=6461&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-lettera-aperta-dellon-papa-a-maco-pannella-e-il-voto-del-compagno-maurizio-turco-approfondimenti-e-riflessioni

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