Le prigioni malate d’Italia. Siamo i peggiori d’Europa.
Venerdì 16 marzo ad Ancona, presso l’aula del mare, al porto di Ancona, l’associazione nazionale Antigone ha presentato l’ottavo rapporto sulle condizioni della detenzione in Italia. Per l’occasione sono stati presenti Patrizio Gonnella (Presidente nazionale Antigone) e Samuele Animali (Presidente Antigone Marche).
Gonnella ha parlato di un’Italia a macchia di leopardo, in cui vi sono istituti gestiti bene, senza violenza e legali, come anche l’esatto contrario. Note positive ce ne sono state perché questo è stato l’anno della presa di coscienza, infatti se si pensa che fino a poco tempo fa avevamo un ministro (Castelli) che parlava di carceri come di alberghi a cinque stelle e oggi, abbiamo un Presidente della Repubblica che ha parlato di “prepotente urgenza nelle carceri” e un Governo tecnico che, indipendentemente dai contenuti, ha varato una legge apposita, si deve rilevare che c’è stato un passo in avanti.
Si è poi paragonato il nostro paese all’Europa: su circa 68.000 detenuti, abbiamo in carcere la più alta percentuale di detenuti in attesa di giudizio del continente (42%), la più alta percentuale di detenuti rei di aver violato la legge nazionale sulle droghe e la più alta percentuale di immigrati. Del resto proprio l’Europa, nel 2009, ha sanzionato il nostro paese per non aver garantito ai detenuti lo spazio minimo, al disotto del quale vi è la tortura: 3 metri quadrati.
I dati del Ministero? Un bluff per Gonnella, perché si parla di 45.000 posti letto quando almeno mille sono reparti chiusi, si parla del 20% dei detenuti che lavorano, ma quanti di questi lavorano stabilmente e non un’ora a settimana? Infine ha concluso parlando della questione dei suicidi e del fondamentale rapporto che le amministrazioni penitenziarie devono mantenere con il volontariato.
Proprio riguardo a quest’ultimo, Gonnella cita un caso di allontanamento di un volontario Caritas dal carcere di Montacuto e ha lanciato un’appello: “L’Italia non ha nulla da invidiare a nessuno perché c’è un mondo di impegno sociale, impegno che non deve mai essere messo alla prova con atti di forza […]. A Regina Coeli se non ci fosse stata la Caritas, i detenuti da Novembre a Gennaio avrebbero dormito senza materassi sulle coperte.
Allora siccome ad Ancona ci sono stati casi di volontari a cui immotivatamente non è stato concesso di proseguire la loro attività di volontariato, ritengo che queste cose debbano essere stigmatizzate[…]”. Chiediamo formalmente e ufficialmente – ha proseguito il presidente di Antigone – di riammettere in carcere tutti i volontari che, per un legittimo esercizio di diritto di critica, sono stati estromessi dall’attività di volontariato.
“Ha concluso l’incontro poi Samuele Animali sulle Marche, parlando di un consiglio regionale che si sta occupando della questione carceri, di un garante civico che lavora a pieno regime, di due giornali che sono nati nelle carceri di Ancona e Ascoli Piceno, ma anche di una regione che rispecchia a pieno la fotografia nazionale. Anche le Marche sono dunque a macchia di leopardo, per dimostrarlo Animali è partito dal caso più eclatante che è Montacuto, uno tra i più sovraffollati d’Italia, di fronte al quale ci sono carceri come quello di Fossombrone e Barcaglione che sono mezzi vuoti.
Ma queste carceri non sono la risposta a Montacuto in quanto inadatte ad ospitare carcerati, nelle celle non ci sono le grate e sono stati aperti perché due Governi fa si dovevano aprire delle carceri nuove. Per Animali questo dimostra come, la lettura secondo la quale la soluzione al sovraffollamento è la costruzione di nuove carceri, sia sbagliata.
Ma che cos’è in fondo il sovraffollamento? Un problema di numeri che non tornano per molte persone e per molte amministrazioni, ma nonostante la coscienza e l’attenzione dell’opinione pubblica si sia risvegliata su questo tema negli ultimi mesi, le carceri italiane restano ad oggi ancora dei luoghi in cui si muore, si violano le norme dell’ordinamento penitenziario, si subiscono torture e ingiustizie.
E quando ci chiediamo che cos’è il sovraffollamento, potremmo risponderci come risponderebbe Patrizio Gonnella: il sovraffollamento è lo schizofrenico del carcere di Teramo che dorme al terzo piano di un letto a castello non a norma, cade durante una crisi e resta paralizzato.
Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2012/03/19/le-prigioni-malate-ditalia-siamo-i-peggiori-deuropa/
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