Articolo pubblicato il 13/03/2012 nella sezione Associazioni
di Andrea Spinelli Barrile, da “Agenzia Radicale”, 13-03-2012
Da “Tessera del tifoso”, sulla quale si è detto tutto e il contrario di tutto, a “Fidelity Card”: secondo innumerevoli indiscrezioni (dalle agenzie stampa ai giornali tematici) l’anno prossimo si cambia: non più la tessera del controllo sociale avvallata dai circuiti bancari ad hoc per lo spennamento del pollame calciofilo, ma solo “strumento per controlli di polizia”; nella sostanza, non cambia niente.
Eppure, il tam tam (o can-can) mediatico è partito prima ancora che la notizia venisse data ufficialmente dal Ministero dell’Interno, o dalla Federazione Italiana Giuoco Calcio; è bastata un’intervista al dg Antonello Valentini della FIGC a scatenare l’indiscrezione basata sul nulla: si è vero, l’intervista c’è. Si è vero, si sta studiando una sostituzione della contestatissima tessera del tifoso.
Ma è inverificabile, perchè inesistente, l’avvallo istituzionale della fidelity card, cosa che compete solo ed esclusivamente al Ministero dell’Interno, dai cui uffici non trapela nulla perchè, al momento, “non c’è niente da far trapelare”, salvo un breve
comunicato del prefetto Manganelli che di nuovo non dice niente.
I bistrattati tifosi italiani, ultras, supporter, aficionados ed avventori occasionali della domenica (o del “mercoledì da leoni” della compianta Coppa dei Campioni), al momento restano schedati nelle banche dati ministeriali e degli istituti di credito che rilasciano la “tessera del Controllo”, quella che permette di sapere dove, come, quando e perchè sei seduto sul seggiolino dello stadio, ma che funziona anche come carta revolving (con tutti i vantaggi e sopratutto gli svantaggi del caso, viste le tariffe applicate).
Da “indiscrezione” a “notizia” il passo è breve, invisibile come un filo di nylon: lo “svuotamento di senso” delle parole e, conseguentemente, delle notizie, porta necessariamente il Paese del pallone (o dei pallonari, in questo caso), sull’orlo della crisi d’identità, qualora non bastasse quella economica.
E’ strano che, ad esempio, la condanna di ieri a Lotito a un anno e mezzo per aggiotaggio nella compravendita dei titoli azionari della SS Lazio (terza in classifica), non abbia lo stesso spazio di un’indiscrezione inverificabile (magari vera, magari no): informare, in Italia, somiglia sempre più al metter pulci nelle orecchie.
In tal senso la Tessera del tifoso ha un doppio “merito”: quello di aver certificato gli stadi come laboratori sociali e quello di certificare i media come bombolette di aria fritta: gonfia gonfia, a scoppiare è sempre il pallone.
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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=6370&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=tessera-del-tifoso-pallone-e-palloni-gonfiati