Napoli città meno vivibile d’Italia. Non solo rifiuti, i cittadini chiedono servizi e verde pubblico
di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 13-03-2012
La Fondazione per la Sussidiarietà ha diramato i dati inerenti uno studio effettuato su 12 grandi città italiane. L’indagine puntava a mappare il grado di soddisfazione dei cittadini di ogni singola realtà, rispetto ai servizi offerti loro dai Comuni di residenza. In generale, le città più vivibili sono risultate Firenze, Torino e Verona, mentre in coda troviamo Napoli e Palermo.
Tali risultati, in ogni caso, denotano un successo solo parziale per le città, che sono uscite tutte più o meno bacchettate dai cittadini. Su scala nazionale, infatti, le eccellenze sono rinvenibili solo a livello settoriale, mentre i cittadini avanzano istanze che puntano a un incremento del terzo settore, come sostegno indispensabile alle attività quotidiane complessivamente intese. Se è vero che le lamentele sono trasversali, è altresì palese che non tutte le situazioni sono uguali o sovrapponibili. Queste le città interessate dallo studio, condotto dalla dottoressa Paola Garrone, docente del Politecnico di Milano. Roma, Milano, Napoli, Torino, Palermo, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Catania, Venezia e Verona. Queste città rappresentano oltre il 30% della popolazione e i cittadini sono stati sollecitati a dire la loro opinione in merito a specifiche tematiche. Trasporti, verde, attività ricreative, edilizia popolare e servizi pubblici erogati, sono le voci principali che sono state prese in esame.
Tra le eccellenze, Firenze spicca per edilizia popolare e verde pubblico, a Torino ci si gode il lascito delle Olimpiadi invernali del 2006, ovvero tutta una serie di strutture sportive e ricreative. A Verona invece, è andata la medaglia d’oro per la gestione dei rifiuti e la pulizia urbana. Le dolenti note arrivano dal Sud, in particolare da Palermo e Napoli. Le due ex capitali del fu Regno delle due Sicilie, si trovano ad annaspare nello stesso ventaglio di criticità e problematiche irrisolte. Così, se a Palermo si piange per lo stato di endemica arretratezza del settore trasporti, nel capoluogo campano siamo alle prese con un problema rifiuti che appare irrisolvibile, un verde pubblico sempre più raro e mal tenuto, oltre alla carenza di strutture sportive e ricreative.
Tre intervistati su quattro chiedono l’intervento del terzo settore, in grado di apportare correttivi nel senso della sussidiarietà, laddove il pubblico ha ormai palesemente fallito in tale mission. Al netto degli ideologismi di chi vorrebbe municipalizzare qualsiasi cosa, tale opinione è risultata essere prevalente nella generalità delle zone considerate. Paola Garrone ha così sintetizzato l’esito della sua indagine: “I cittadini percepiscono una correlazione diretta tra la qualità dei servizi e la diffusione delle iniziative di sussidiarietà“. Giorgio Vittadini, Presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, ha commentato gli esiti dello studio con queste parole: “Da una parte si registra un ritorno di sfiducia nei confronti della dominanza della logica del mercato in questi settori. Dall’altra appare improbabile che l’intervento pubblico possa di per sé garantire l’abitabilità delle città. In questo contesto desta un rinnovato interesse l’ipotesi che la sussidiarietà, l’iniziativa libera di chi riconosce una specifica esigenza e si unisce ad altri per rispondervi, possa portare un contributo originale e insostituibile”.
Il concetto è stato ribadito anche dalla stessa Garrone: “Le organizzazioni del terzo settore, più vicine alla gente, sanno individuare e interpretare meglio le “nuove” esigenze dei cittadini”. Esempi di tali organizzazioni, nate dall’impegno di semplici cittadini, sono rinvenibili anche sul nostro territorio. Si pensi a realtà come CleaNap, Friarielli Ribelli, Orange Revolution, Fuorigrotta ieri oggi e domani e altre piccole grandi realtà di quartiere che a titolo gratuito restituiscono la dignità di piazza o di strada, a quelle che spesso diventano discariche a cielo aperto. Come dimostrato dallo studio in questione, l’impegno dei cittadini è manna dal cielo, che però diventa orpello inutile se non supportato dall’impegno delle istituzioni locali.
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