Enna: allagamenti in carcere, protesta il sindacato della polizia penitenziaria Sappe

www.vivienna.it, 24 febbraio 2012
Sono bastati 48 ore di pioggia per mettere in ginocchio il carcere, la caserma Agenti, gli uffici della Direzione Amministrativa, Chiesa, celle e corridoi, che sono stati invasi dall’acqua con relativi corti circuiti elettrici. A denunziare questa incresciosa situazione il Sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe. È stato necessario sfollare una stanza occupata da dodici detenuti ed alloggiare gli stessi in celle oltre la capienza sancita per legge.
“L’Amministrazione - evidenzia l’esponente sindacale - ha avuto un’intera stagione estiva e circa due anni di tempo dalla nostra prima segnalazione per correre ai ripari e porre rimedio alle notevoli infiltrazioni d’acqua che invadono la struttura Penitenziaria con seri danni irreparabili, ma nulla è stato fatto. Non c’è alcun interesse per porre rimedio alle lacune del Carcere ennese “solo parole”, che non bastano per eliminare le condizioni di disagio e rendere più dignitoso l’ambiente lavorativo per il personale di Polizia Penitenziaria e gli operatori che vi operano. Abbiamo denunciato la posizione latente dell’Amministrazione Penitenziaria, che nonostante l’avvicendamento dei vari Capi di Dipartimento Regionale e Nazionale continuano a tralasciare il problema del Penitenziario di Enna”.
“La caserma Agenti, era stata tinteggiata nell’occasione dell’intitolazione della Casa Circondariale all’Assistente Capo Bodenza, ucciso dalla mafia, solo per apparire con una veste positiva agli occhi delle Autorità, che hanno visitato il carcere, è semplicemente indegno prendersi gioco della dignità professionale di uomini e donne di un corpo di Polizia dello Stato. Le condizioni dei servizi igienici sono pessime per via dei tagli alle risorse destinate alla pulizia e alla fornitura di detersivi.
La struttura presenta evidenti segni di deterioramento, pareti e soffitti sono scrostati e pieni di muffa, l’umidità è costantemente presente, in più parti l’intonaco è crollato, cornicioni crollati. La pioggia ha causato un forte corto circuito e si teme per l’incolumità di tutti soprattutto per il poliziotto che opera a stretto contatto con le apparecchiature elettroniche A pochi giorni di un evento critico, ove gli Agenti salvarono la vita ad un detenuto, si ammassano i problemi per gli Agenti che si fanno carico di forte stress psicofisico. Nonostante i disagi e lo stress a cui viene sottoposto duramente l’Agente Penitenziario, l’Amministrazione Penitenziaria rimane assente ed insensibile, obbligando gli stessi operatori ad espletare attività lavorativa straordinaria da oltre cinque anni, obbligandoli altresì a recarsi presso i Reparti della Polizia Penitenziaria di fuori distretto”.
Fonte: http://www.detenutoignoto.com/2012/02/enna-allagamenti-in-carcere-protesta-il.html
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