Respingimenti in mare verso la Libia: Strasburgo sanziona l'Italia
La Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato il Bel Paese per i respingimenti verso la Libia: la decisione dell’organismo di Strasburgo è legata al caso Hirsi, avvenuto nel 2009, quando 200 emigranti di nazionalità somala ed eritrea furono intercettati in mare e riaccompagnati contro la loro volontà a Tripoli. L’Italia in modo particolare non ha rispettato l’articolo 3 della Convenzione sui diritti umani, secondo il quale “nessuno può essere sottoposto a tortura né a pene o trattamenti inumani o degradanti". Nel mese di Maggio 2009 a 35 miglia a sud di Lampedusa è stata intercettata una nave con a bordo 200 persone, tra cui donne in gravidanza e bambini, come scrive una nota del Cir (Centro italiano per rifugiati). L’accusa rivolta all’Italia è quella di aver trasportato i clandestini su traghetti italiani riaccompagnandoli a Tripoli contro il loro volere e senza esser stati identificati oltre che ascoltati dalle autorità locali. Le vittime non hanno avuto la possibilità di presentare una richiesta di protezione internazionale in Italia, non vedendosi così garantito il loro diritto effettivo di poter far ricorso presso i tribunali italiani. La Corte di Strasburgo ha cosi condannato l’Italia a pagare un indennizzo pari a 15 mila euro più le spese a 22 delle 24 vittime assistite in Libia dal Cir che ha mandato loro gli avvocati Anton Giulio Lana e Andrea Saccucci, entrambi appartenenti all’Unione forense per la tutela dei diritti umani, per presentare cosi ricorso dinanzi alla Corte europea dei diritti dell’uomo”. I due avvocati si sono pronunciati al riguardo, dichiarando che “le storie di violenza che i ricorrenti ci hanno raccontato sono drammatiche. E’ evidente che i respingimenti sono stati la causa diretta per cui centinaia di rifugiati sono stati detenuti in Libia e per cui molti hanno perso poi la vita nel tentativo di raggiungere, di nuovo, l’Europa”. Il direttore del Cir, Christopher Hein, ha tenuto a precisare che la sentenza della Corte europea di Strasburgo sarà un giudizio storico dal momento che comporterebbe il divieto in via definitiva ed inderogabile delle operazioni di respingimento di migranti intercettati o soccorsi anche in acque internazionali. L’attuale governo non potrà non tenere conto di questa questione nel rinegoziare gli accordi di cooperazione con il Governo di Transizione Libico. Agenzia Radicale link: tinyurl.com/7xltcvo
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