Bollo auto, record di evasori. la Regione: rincari necessari
NAPOLI – Un sacrificio economico che peserà sulle tasche di ogni cittadino campano quanto «un cappuccino al mese» e che servirà sostenere anziani, disabili e lavoratori di aziende in stato di crisi. La Regione prova a stoppare sul nascere le polemiche sull’aumento del bollo auto e lo fa con una nota a firma di Severino Nappi ed Ermanno Russo, rispettivamente assessore al Lavoro e alle Politiche sociali. Sì, perché saranno proprio questi due settori a gestire i maggiori introiti generati dal rincaro del 10% della tassa automobilistica: nuove entrate, stimate nell’ordine di 36 milioni di euro per il 2012, che – spiegano Nappi e Russo – serviranno «a sostenere l’assistenza ai disabili e ai non autosufficienti, a supportare i minori che hanno condizioni familiari particolarmente critiche, a garantire l’assistenza domiciliare agli anziani».
Inoltre, parte delle somme incassate con il bollo auto andrà ad arricchire il Fondo per la gestione delle crisi e dei processi di sviluppo, lo strumento ideato dalla Regione per aiutare le aziende campane e i loro dipendenti a superare questa ennesima fase di recessione.
Si tratta – continuano i due assessori regionali – di un provvedimento «equo», che servirà a mettere in campo «misure concrete per impedire i licenziamenti dei lavoratori delle aziende in crisi nella nostra regione. Misure per i lavoratori e le famiglie più colpite. È questo – sottolineano – il risultato di un impegno senza precedenti, assunto anche dal Consiglio regionale, che ha votato la legge finanziaria con la consapevolezza che i problemi sarebbero rimasti sul tappeto per la loro entità e per i tagli nazionali, ma con la certezza che sarebbe stato questo un primo passo per porre rimedio al tracollo delle risorse statali in questi due settori». Il bollo auto è peraltro una delle tasse più evase dai campani. Secondo i dati forniti dall’assessore al Bilancio Gaetano Giancane, sul fronte della caccia ai «furbetti del bollo» la Regione ha recuperato 10 milioni di euro nel solo 2011. Ma le polemiche sul bollo auto non riguardano solo l’aumento del 10% rispetto al 2011 previsto nella finanziaria regionale approvata lo scorso 30 dicembre. Nel mirino degli automobilisti sono finite anche – e soprattutto – le modalità con cui la novità è stata comunicata ai cittadini: la manovra è stata infatti pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione soltanto il 28 gennaio, con la precisazione, però, che il rincaro era in vigore fin dal primo gennaio.
E così molti automobilisti che si erano affrettati a pagare il bollo con la vecchia tariffa ora dovranno versare la differenza. Una vera beffa, tanto più – come denunciano sul web molti cittadini – se si considera che a gennaio i terminali per il pagamento non erano stati aggiornati con i nuovi importi. Insomma, di fatto gli automobilisti con il bollo in scadenza il 31 gennaio hanno dovuto scegliere tra pagare la tassa in due tranche – con conseguenti doppie file e doppi disagi – o aspettare febbraio e versare la somma con gli interessi di mora.
Tutto questo senza considerare l’accusa dell’Aci Napoli, secondo cui l’aumento del bollo è illegittimo, perché approvato troppo tardi, il 30 dicembre, mentre la legge prevede il 10 novembre come termine per modifiche alle imposte regionali.
Ma Nappi e Russo insistono: «Da sette anni la Regione Campania non interveniva, a differenza di altre zone del Paese, sul bollo auto. L’aumento servirà. Ai cittadini campani abbiamo chiesto un piccolo sacrificio. Per tutti si tradurrà in un cappuccino al mese per aiutare chi ha più bisogno. Stupisce dunque l’atteggiamento di chi prelude alla rivolta. Il governo Monti ha previsto provvedimenti ben più pesanti per le famiglie e tutti hanno riconosciuto e sostenuto il Salva Italia».
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