Lo sfogo di Papa: In carcere sepolti vivi. Da Woodcock intimidazioni ad una giornalista
da denaro.it, 15-02-2012
“Questa è una vicenda che non riguarda Alfonso Papa come singolo, ma il tema dei diritti e delle garanzie dei cittadini”. Cittadini in carcere che sono in realtà dei “sepolti vivi della Repubblica e nel 42 per cento dei casi in attesa di giudizio”. Il deputato del Pdl Alfonso Papa si sfoga con una lunga “requisitoria” in giunta per le Autorizzazioni alla Camera chiamata ad esprimersi sulla richiesta di acquisizione di una serie di tabulati di telefonate a suo carico. Un attacco che si concentra anche contro i pm napoletani e in particolare Henry John Woodcock che avrebbe -secondo il parlamentare Pdl – tentato di mettere il bavaglio a una giornalista di Panorama impegnata in una inchiesta sul suo caso. Papa denuncia di essere stato sottoposto a intercettazioni telefoniche e ambientali anche in carcere; di aver subito interrogatori senza l’assistenza dei suoi avvocati; e di essere stato costretto, per poter partecipare all’udienza del riesame, ad aspettare una giornata intera nella camera di attesa del tribunale di Napoli “che è di 6 metri quadrati, ed è senza servizi igienici, per cui ero circondato dagli escrementi e dai liquami”. “E mi ritengo un privilegiato – attacca – perché queste cose le posso raccontare, mentre in carcere ci sono i sepolti vivi della Repubblica italiana e nel 42 per cento dei casi sono anche in attesa di giudizio”. E ancora, parla delle “intimidazioni” a una giornalista di Panorama, Annalisa Chirico, che, impegnata in una inchiesta sul caso Papa, “ha subito tre volte accessi al suo telefono” da parte del pm Woodcock che, in pratica ha “chiesto che non si scrivesse più” sul caso. “Si parla tanto di bavaglio – attacca Papa – ma questo e’ un fatto che attiene alla libertà di stampa”.
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