Open Government. Liberalizzare il futuro.
Nell'ultimo Unitag, l'inserto mensile de l'Unità uscito lunedì (come tutti i primi lunedì del mese) abbiamo scritto che internet può intervenire sul Pil. Infatti si potrà contare almeno su un punto di Pil aggiuntivo per ogni 10% in più di connettività garantita alla popolazione. Ciò comporta non solo un valore infrastrutturale ma una potenzialità precisa che possiamo definire emancipazione sociale, ossia un salto di qualità da parte della società nell'usare tecnologie abilitanti, capaci di innescare un circolo virtuoso.
Quale? Quello della partecipazione consapevole alla cosa pubblica da parte di utenti-cittadini, risolvendo procedure amministrative in modo fluido e funzionale. Un indirizzo già teorizzato nel '96 da Bassanini (primo governo Prodi) innestando l'e-government su un corpo istituzionale refrattario. Oggi, con la cabina di regia composta da cinque ministri e coordinata da Profumo, ministro all'Istruzione, Università e Ricerca, si procede verso i principi strategici dell'open-government che significa avere a che fare con una pubblica amministrazione aperta e trasparente, capace di ottimizzare, rendendo inter-operabili (condivise a tutti gli effetti) le informazioni-bene comune. I cosiddetti Open Data potranno garantire l'auspicata responsabilità dei politici per i loro atti, non saranno più tollerate opacità (si spera). Per fare pressione sulla cabina di regia, convocata per oggi, si è svolta ieri in Senato una conferenza stampa (convocata, tra gli altri, da: Agorà Digitale, Articolo 21, Associazione Italiana Internet Provider, Associazione Italiana per l'Open Government, Stati Generali dell'Innovazione) e rilanciata su twitter con #liberalizziamoilfuturo." Trasversale la rappresentanza di parlamentari presenti: Poretti (Radicali), Malan (Pdl), Belisario (Idv), Giulietti (Misto) e Vita (Pd). Tra i tanti punti scandagliati, c'è la proposta dell'abolizione del monopolio Siae, sincronica alla commissione parlamentare di inchiesta sull'ente gestore dei diritti d'autore. E' emersa la necessità di presentare un emendamento per annullare il "beauty contest" sulle frequenze televisive e bandire un'asta che privilegi usi innovativi delle frequenze nel settore Internet e delle telecomunicazioni, ma anche forme di azionariato diffuso. Queste le altre proposte: obbligo di apertura dei dati pubblici anche per uso commerciale per favorire imprese innovative; abbattimento delle tasse ai piccoli imprenditori del settore della banda larga; apertura degli archivi digitali delle biblioteche, l'abbattimento dell'Iva su e-book e orientamento a usare software libero nella pubblica amministrazione.
Fonte: http://www.agoradigitale.org/open-government-liberalizzare-il-futuro
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