Liberalizzazioni: verso la fiducia al decreto senza emendamenti Pmi.it
Digitale e potere - Rassegna dell'11, 12 e 13 Febbraio
E-government
Liberalizzazioni: verso la fiducia al decreto senza emendamenti Pmi.it
"Il decreto liberalizzazioni si appresta a essere esaminato dall’Aula del Senato, ma la Commissione industria ha pronti circa 2400 emendamenti. Il premier Mario Monti ha dichiarato di non essere preoccupato per la valanga di richieste di modifica alle riforme su economia e professioni, ne chiede massimo 20-25 per gruppo e fa sapere che se dall’esame in Senato il testo dovesse uscirne completamente stravolto il Governo porrà la fiducia. Inizia quindi una settimana decisiva per il decreto liberalizzazioni, le principali forze politiche hanno però dichiarato che cercheranno di ridurre drasticamente gli emendamenti con l’obiettivo di migliorare il testo del decreto sulle liberaralizzazioni."
Diritto d'accesso
Media. Le frequenze? Occupate, per ora CorrierEconomia, p. 14
"Il caso delle frequenze televisive diventa ogni giorno più aggrovigliato. Ecco la storia. Paolo Gentiloni attende dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera la risposta alla sua interrogazione parlamentare: il deputato Pd vuole sapere se è vero che le frequenze destinate a beauty contest (che le regalava agli operatori televisivi esistenti) siano in realtà già occupate, come segnala il promotore del primo catasto dell'etere italiano, Antonio Sassano, e se lo Stato italiano dovrà pagare per liberarle."
Metroweb e Regione Lombardia verso la banda larghissima Pmi.it
"Metroweb e la Regione Lombardia hanno siglato un accordo da oltre 1,2 miliardi di euro che rappresenta in buona sostanza la prima pietra di un ambizioso progetto che si pone l’obiettivo di costruire una rete Internet di nuova generazione in fibra ottica per diffondere l’ultra banda larga su tutto il territorio lombardo...La Regione Lombardia e il suo presidente Formigoni vogliono portare avanti un piano ambizioso che prevede il rispetto di quanto richiesto dall’Agenda Digitale Europea e cioè offrire entro il 2020 linee da 100Mbit almeno a metà della popolazione della Lombardia."
Agenda digitale, nella prima riunione si parla di tempi Daily Wired
"L'imperativo è non stare fermi e un altro piccolo passo è stato fatto in direzione della definizione dell' Agenda digitale italiana. L'assenza di proposte concrete purtroppo si conferma, ma dalla riunione di ieri sera (9 Febbraio, n.d.t.) - la prima operativa sul tema - iniziano a fare capolino le prime tempistiche precise. La cabina di regia interministeriale agirà secondo sei direttive (e-commerce, e-government e open data, alfabetizzazione informatica, ricerca e investimenti, smart communities) e tra marzo e giugno strutturerà gli interventi. Il plauso di Agorà Digitale è per la presa di posizione ufficiale di questo governo in materia, attenzione, però, ai tempi: "Si parla di giugno per il termine di definizione delle norme, questo è un governo a tempo e nel giro di pochi mesi entreremo in modalità riforma elettorale. Va bene il progetto a lungo termine, ma bisognerebbe dare un segnale subito come è stato fatto per il sistema finanziario", dichiara a Wired.it il segretario dell'associazione Luca Nicotra. Un esempio di proposte concrete è stato fatto due giorni fa proprio su iniziativa di Agorà Digitale e altre realtà analoghe, 15 gli emendamenti presentati (ora 16, n.d.t.)... "Bisogna anche tenere conto", prosegue Nicotra, "che ci saranno degli scontri, dare priorità al digitale vuol dire andare a toccare interessi di corporazioni che temono di essere messe in difficoltà. Si pensi ai tassisti digitali"."
Diritto d'autore
Acta, prime defezioni in Europa Diritto.it
"L’Accordo Internazionale Anti-Contraffazione, firmato dai rappresentanti dell’Unione Europea lo scorso 26 gennaio, sta registrando le prime defezioni sul piano politico all’interno del Parlamento Europeo e tra alcuni governi nazionali. Una recente discussione all’interno del Gruppo dell’Alleanza Progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo ha portato a una dichiarazione da parte del suo presidente, Hannes Swoboda, che riporta una seria preoccupazione sul trattato: <<Abbiamo bisogno di una cooperazione internazionale più forte, ma ci chiediamo se questo accordo sia la via migliore per attuarla, tanto più che paesi come la Cina o l’India non sono stati coinvolti. La nostra critica principale riguarda l’applicazione dei diritti d’autore su internet e controllo delle attività online. Il testo è troppo vago e abbiamo bisogno di chiarimenti circa il ruolo dei fornitori di servizi Internet prima chel’accordo possa essere attuato. Capiamo le preoccupazioni dei cittadini e delle parti interessate. Quindi dovremo organizzare una serie di tavole rotonde per discutere in dettaglio l’impatto di questo accordo e la sua compatibilità con il diritto europeo. Se il Parlamento può solo esprimersi con un sì o un no e il testo non può essere modificato, noi, come gruppo, non possiamo approvare l’accordo>>."
ACTA, come funzionerà il nuovo bavaglio al web Diritto di critica
"Sabato 11 febbraio è stata una giornata di mobilitazione in tantissime piazze europee dove, nonostante il gelo a dir poco polare, migliaia e migliaia di persone hanno espresso il loro dissenso nei confronti di Acta, ovvero la nuova disposizione legislativa che si propone di limitare le libertà digitali...Ma come inciderebbe Acta sulla vita degli utenti? Innanzitutto questo accordo renderebbe possibile per qualsiasi azienda di chiedere agli Internet Service Provider i nominativi di coloro che usufruiscono di contenuti coperti di copyright, e questo avverrebbe senza l’intermediazione di un giudice. E più in generale, le nazioni con Acta si pongono l’obiettivo di contrastare qualsiasi materiale contraffatto (dove per “contraffatto” s’intende qualsiasi imitazione di un contenuto), finendo per incidere sulla condivisione di materiali quali film e musica, com’è accaduto recentemente per Megaupload, e nondimeno sull’attività di ricerca, dove sono tante le imprese che per svolgere la loro attività si servono quotidianamente dei brevetti altrui. Quanti avanzano accuse inoltre, sarebbero autorizzati a fare una perizia del danno subito, senza rivolgersi ad organismo indipendente."
Dati aperti e trasparenza
Una casa di vetro per lo Stato Il Sole 24 Ore
"«I dati sono il nuovo oro del 21° secolo». Lo disse in tempi non sospetti Tim Berners-Lee. Il creatore del Web non avrebbe mai immaginato che dai server della macchina statale potesse uscire un nuovo patto tra cittadini e istituzioni. Neppure i tecnologi, tantomeno i politici. Coniugare democrazia e business nel nome della trasparenza. Open data fa esattamente questo, spiega come incentivare la pubblicazione su internet di queste informazioni in modo da consentirne il riutilizzo da terze parti, come aziende e cittadini. Un concetto prima sussurrato tra specialisti, poi sdoganato e rilanciato con forza dall'amministrazione Obama e infine raccolto con entusiasmo anche in Italia da enti locali illuminati (Piemonte, Lombardia e Veneto tra gli altri) e cittadini attivi (Scraperwiki.com, Linkedopendata.it, Spaghettiopendata.org). Sono seguiti i contest (Apps4Italy). E con il portale di raccolta nazionale per i dati della pubblica amministrazione (Dati.gov.it), open data in qualche modo ha ricevuto un riconoscimento istituzionale. Il Governo Monti ha incluso nel programma dell'agenda digitale l'«apertura all'ingresso dell'open data, ossia la diffusione in rete dei dati in possesso delle amministrazioni». E-government e open data costituiscono uno dei sei tavoli fissati dalla cabina di regia guidata dai ministri Passera e Profumo. Ma i giochi sono tutt'altro che chiusi."
Fonte: http://www.agoradigitale.org/liberalizzazioni-verso-la-fiducia-al-decreto-senza-emendamenti-pmiit
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