Partecipate, nasce la finanziaria del Comune
di Paolo Cuozzo, da “il Corriere del Mezzogiorno”, 09-02-2012
L’Acen, l’associazione dei costruttori edili di Napoli, mette sotto torchio il sindaco de Magistris su linee programmatiche e scelte strategiche per il futuro di Napoli. Partendo ovviamente alle due ali della città, Bagnoli e Napoli Est, e ponendo l’accento sopra-tutto su un punto: «Cosa si prospetta per le nostre imprese che vantano crediti con il Comune di Napoli oramai da tre anni e sono in crisi profonda?».
Domanda secca, precisa, senza girare intorno a quello che per gli imprenditori «è il problema dei problemi». Domanda che porta la firma di Rudy Girardi, presidente dell’Acen. Alla quale de Magistris replica annunciando una maxioperazione di factoring: «Siamo in contatto con alcune banche — spiega il sindaco — per definire un’operazione che ci porterà a garantire con il nostro immenso patrimonio immobiliare un prestito che consentirà al Comune di pagare le imprese. Le cifre? Sono sicuramente importanti». L’ex pm annuncia inoltre che «stiamo costituendo una società che gestirà i debiti delle società Partecipate». In realtà, sono due facce della stessa medaglia, come spiega il responsabile di Bilancio e Partecipate di Palazzo San Giacomo, Riccardo Realfonzo: «L’idea — dice l’assessore che, in un libro, si è definito un Robin Hood a Palazzo San Giacomo — la illustreremo dettagliatamente quando presenteremo il bilancio di previsione. Quella che nascerà, sarà un’autentica società finanziaria, fortemente patrimonializzata mediante trasferimenti sia in denaro che di beni immobili, che farà diventerà non solo l’interlocutore unico tra Palazzo San Giacomo e le Partecipate, ma anche tra le Partecipate stesse e le banche». Un soggetto unico, quindi, capace di avere un maggior peso contrattuale, data la patrimonializzazione, «e che eviterà — rimarca Realfonzo — che il Comune, quindi i suoi uffici, abbiano rapporti sempre complicati con le società Partecipate». Non sarà però una bad company. Anzi. Sebbene la nascente società dovrà fare i conti con l’esposizione debitoria delle varie società miste «che ammonta, al momento, a circa 350 milioni di euro». «E non sarà ovviamente neanche un carrozzone, perché la governance di questa finanziaria del Comune sarà limitata al massimo, come il personale che ne farà parte». Nella sede dell’Acen si è però parlato anche molto di Bagnoli. Ambrogio Preziosi, ex presidente dei costruttori,ha chiesto al sindaco notizie sul futuro del Colmata: «Aspettiamo i soldi dal governo in modo da chiudere questa querelle». Il sindaco è poi tornato ad attaccare frontalmente il vecchio management della Bagnolifutura, «che ci ha lasciato una società piena di debiti per la quale immagino invece una nuova mission: non più solo società di trasformazione, ma anche di sviluppo», ha detto de Magistris che ha rivelato di aver parlato del suo progetto per la Stu che opera a Napoli ovest «anche col ministro Passera». Gennaro Polichetti, dell’ordine degli architetti, ha invece voluto avere notizie sul futuro della società Sirena, che non naviga in ottime acque. E la notizia è arrivata dall’assessore all’Urbanistica, Luigi de Falco, che ha annunciato che «il Comune intende rilevare le quote della società dalla regione, quindi rilanciarne la mission».
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