Comune di Napoli: Patrimonio, congelate le vendite Il bilancio prevede: «Entrate zero»
di ci.pe. da “il Mattino”, 07-02-2012
Vendita delle case comunali al palo: il caso è lampante alla lettura del bilancio di previsione 2012 dell’amministrazione guidata dal sindaco De Magistris. Nella tabella delle entrate per il Patrimonio i due capitoli cruciali, quello peri ricavi da vendita del patrimonio disponibile e quello di vendita degli alloggi Erp (Edilizia residenziale popolare) la cifra è eloquente: zero. Nemmeno un euro da guadagnare in quest’anno, riporta la tabella per i capitoli di spesa in questione (contrassegnati dai numeri 403003 e 403000).
I motivi sono molteplici e investono non solo gli uffici dell’amministrazione partenopea ma anche il rapporto con la Romeo Gestioni, advisor del Comune nel processo di dismissione immobiliare, partito durante la prima amministrazione di Rosa Russo Iervolino e non ancora concluso. Palazzo San Giacomo ha da subito avuto problemi nel vendere i suoi alloggi agli inquilini affittuari. Il primo motivo è che poche famiglie erano disponibili ad acquistare per mancanza di quattrini e difficoltà nell’accendere il mutuo necessario e sostenere le spese di compravendita. L’altro è sempre di ordine economico: vista la non obbligatorietà dell’acquisto, molti inquilini hanno ritenuto non conveniente comprarsi casa perché si sarebbero poi dovuti accollare anche le spese di manutenzione, piuttosto onerose visto lo stato pietoso del patrimonio comunale. A questo si aggiunge il problema con la Soprintendenza e la necessità – fino a qualche anno fa, poi superata – di un nulla osta per la vendita di immobili con più di cinquant’anni. Infine, l’attuale, difficile rapporto con la Romeo con la quale il Comune versione de Magistris ha ingaggiato un complesso percorso di contrattazione e mediazione. Motivo? Qualche mese fa la società immobiliare ha ordinato l’iscrizione al registro ipotecario di 104 beni del Comune, palazzi, alloggi popolari, locali commerciali e terreni, ubicati in varie zone della città, da via Salvator Rosa al rione Sanità, da Materdei a via Foria, fino al Rione Alto. Ciò perché la società del Centro Direzionale vanta a suo dire un credito pari a 21 milioni di euro. La giunta comunale ha fatto tutti i passi per opporsi in sede giudiziaria alla maxi-ipoteca, ipotizzando fra l’altro che il tesoro immobiliare ipotecato valga molto di più del credito vantato. Ora si sta valutando in maniera molto discreta la strada dell’accordo transattivo. Ma la strada è ancora lunga.
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