Mutilazioni genitali femminili, un problema anche europeo

Il prossimo 6 febbraio sarà un momento di riflessione contro le mutilazioni genitali femminili. Un evento di respiro internazionale proclamato dell'Onu nel 2003 come Giornata mondiale per l'eliminazioni delle Mgf che ha lo scopo di puntare l'attenzione su una pratica violenta, odiosa e sommersa che colpisce le bambine al di sotto dei 15 anni; bambine che vivono in paesi dove queste pratiche sono fuori legge, ma che finisco comunque per essere violate in nome di una cultura dei luoghi di origine che le vuole mutilate per essere socialmente accettate e rispettabili. Il parlamento europeo stima che 500.000 donne e bambine residenti in Europa abbiano subito mutilazioni all'apparato genitale e che 180mila all'anno rischino di subire la stessa sorte, che oltre in danno fisico spesso significa anche psicologico e morale. Molti stati dell'Unione hanno adottato da tempo una legislazione che vieta le mgf, come ad esempio Francia, Regno Unito, Svezia, ma anche l'Italia dal 2006. Tutto questo secondo Amnesty International non è però sufficiente perché molto spesso le bambine vengono portate all'estero durante le vacanze estive e costrette a subire la mutilazione dei genitali nei paesi d'origine della famiglia. ‘E' la prova - ha dichiarato Christine Loudes, direttrice della Campagna europea END FGM - che la legge non è la chiave che chiude tutte le porte a questa violazione dei diritti umani. L'Unione europea dovrebbe adottare un approccio complessivo che coinvolga le comunità interessate, per garantire che le bambine siano protette e le loro famiglie non siano colpite dallo stigma'. Le mutilazioni genitali femminili si inseriscono tristemente nel più ampio capitolo della violenza contro le donne. Così Amnesty International ma anche l'European Women's Lobby ritengono che un primo passo importante per prevenire e combattere le mgf sia la ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa per prevenire e combattere la violenza contro le donne e la violenza domestica, firmata lo scorso anno da 18 stati. L'importanza della Convenzione, secondo quanto riportato da Amnesty, risiede nell'essere "il primo strumento internazionale giuridicamente vincolante che crea un quadro giuridico completo per proteggere le donne contro qualsiasi forma di violenza". Tutto questo assume un'importanza ancora più fondamentale se si considera la violenza sulle donne come una sorta di fenomeno endemico anche in quei paesi considerati democratici e socialmente evoluti: quasi ogni donna nell'Unione europea subirà qualche forma di violenza durante la sua vita, una su cinque sarà vittima di violenza domestica, una su 10 verrà stuprata o costretta a compiere atti sessuali. agenziaradicale.com link alla notizia: tinyurl.com/86gatof

Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/507/-mutilazioni-genitali-femminili-un-problema-anche-europeo

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