Dietro il risiko dell'ACTA minaccia globale alla libertà Repubblica.it
Digitale e Potere - Rassegna del 1 Febbraio
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Dietro il risiko dell'ACTA minaccia globale alla libertà Repubblica.it
"Che cosa muove il trattato anticontraffazione firmato da 22 dei 27 paesi UE a Tokyo, quali sono i suoi punti deboli e come impatterà nell'ecosistema web. L'Italia sarà legalmente vincolata a questo accordo anche se il Parlamento italiano non è mai stato informato nel merito dei contenuti. Un fatto che ha suscitato una vasta opposizione fra i cittadini e la chiamata in causa dell'Europarlamento che dovrà ratificare l'accordo o rigettarlo, entro giugno. Nel frattempo il relatore Ue del trattato per il commercio internazionale, Kader Arif, si è dimesso denunciando l'accordo come una pagliacciata, in Polonia sono scesi in piazza per contestarlo, Anonymous ha attaccato siti e agenzie in risposta, e un vasto movimento d'opinione oggi scuote la rete per chiederne l'abrogazione."
Twitter, tra crescita e nuove policy Punto Informatico
"Il CEO Costolo cerca di calmare le acque a proposito delle nuove misure di selezione dei Tweet che hanno fatto parlare di censura. E snocciola idee per diventare un'azienda in profitto. "Non siamo una media company, ma siamo nel business dei media. Non abbiamo i nostri contenuti, ma distribuiamo contenuti e traffico". Il discorso di Dick Costolo, CEO di Twitter parla della perdurante necessità di monetizzare il successo di pubblico, ma soprattutto del recente intervento sul fronte della censura, che ha scatenato una serie di proteste da parte dei suoi utenti, forse anche per una non completa comprensione della situazione."
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Agenda digitale: dalla Camera mozioni al Governo per accelerare i piani d’intervento per lo sviluppo della banda larga Key4biz
Le mozioni, presentate da FLI, IDV, Grande Sud-Ppa, Popolo E Territorio, API, MPA, Lega Nord, UDC, PDL e PD per chiedere al Governo di allinearsi alla Digital Agenda europea così da recuperare il gap infrastrutturale del Paese. Lo sviluppo delle reti a banda larga di nuova generazione è stato uno dei temi al centro dei lavori della Camera, che ha discusso una serie di mozioni per chiedere al governo una maggiore attenzione a un settore da cui dipende in parte la futura crescita del Paese. Diversi gli interventi che si sono susseguiti per la presentazione delle mozioni, tutte incentrate sulla necessità di non perdere altro tempo e di accelerare gli interventi infrastrutturali atti a recuperare un gap che scolla l’Italia dal resto dell’Europa e del mondo."
Nell'Agenda entra il venture capital Il Sole 24 Ore, pag. 19
"Il Ministero dello Sviluppo economico sarà in campo sulle infrastrutture e le azioni per colmare il 'divario digitale'. Il Ministero dell'Istruzione, università e ricerca si occuperà più da vicino dello sviluppo dei servizi con il contributo del Ministero della Pubblica amministrazione. La cabina di regia che dovrà definire, contenuti e tempi dell'Agenda digitale dovrebbe essere organizzata su questo doppio binario, sancendo un compromesso di fatto tra sviluppo e Miur dopo i contrasti su chi dovesse assumere in prima batttuta la guida del programma."
E-government
Internet, la delusione Monti L'Espresso
"Chi si aspettava nell'ultimo decreto una spinta all'innovazione è rimasto perplesso: pochissimi i soldi destinati alla banda larga, niente all'educazione informatica, continua a mancare un'agenda digitale. Per ora c'è solo una promessa un po' vaga e piuttosto squattrinata di tutte le misure che il governo farà per «sostenere l'innovazione», a beneficio della crescita economica dell'Italia. «Sono nozze con i fichi secchi. I 600 milioni di euro stanziati sono davvero pochissimi, comunque del tutto insufficienti», dice a 'l'Espresso' Maurizio Dècina, ordinario di Reti e Comunicazioni del Politecnico di Milano uno dei padri delle tlc italiane."
Fonte: http://www.agoradigitale.org/dietro-il-risiko-dellacta-minaccia-globale-alla-liberta-repubblicait
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