Spariti sessanta bambini rom dopo il rogo di viale Maddalena

di Elena Romanazzi, da www.ilmattino.it, 31-01-2012

NAPOLI – Gli ultimi cinque rom si sono allontanati dal campo di viale Maddalena a tarda sera. Gli altri sono sparsi per la città nei diversi insediamenti abusivi fatti di cartone, lamiere e vecchie auto. Le fiamme nell’ex stablimento della Coca-Cola a pochi passi da Capodichino divampate due giorni fa hanno bruciato tutto. Baracche, immondizia, materassi, sedie. Tutto in fumo. Un campo ridotto in cenere che ora chiude i battenti. Le ruspe arriveranno quella mattina. La polizia municipale seguirà le operazioni. È dal 2008 che i rom avevano occupato il campo in attesa delle scelte del Comune e di un area che li potesse accogliere per poter restituire ai legittimi proprietari i capannoni strasformati in un tetto per circa cinquecento persone.

Era affollato il campo quando è iniziato il rogo. Nessun incendio doloso. Solo un banale errore, la voglia di calore. Il fuoco acceso per rendere mite l’aria si è trasformato in un vero e proprio inferno. È un caso che nessuno sia morto. L’intervento dei vigili del fuoco ha evitato il peggio ma non la distruzione delle baracche e di una vita fatta di cartone.
Decine i bambini presenti. Si sono messi in fila con le loro madri proprio lungo viale della Maddalena in attesa di un intervento. Sono i piccoli, circa 60 ragazzini, che rientravano in un programma specifico di scolarizzazione portato avanti con orgoglio dai volontari dell’Opera nomadi di Napoli.

Sono stati loro i primi ad arrivare al campo come ogni mattina proprio per portare i bambini a scuola. ed hanno trovato l’inferno. «C’erano i vigili – spiega Laura Vitale dell’Opera nomadi – la polizia, la gente per strada ma nessuno si è adoperato per portare delle coperte, qualcosa da mangiare, c’erano centinaia di persone per strada e sono stati in pochi ad intervenire».

Quel campo è solo uno dei tanti insediamenti rom presenti nella città. «Dei tanti piani organici promessi – spiega Vitale – alla fine non è stato fatto nulla, tante promesse a parole ma fatti pochi e la situazione è quella che è, sono rom e vivono in condizioni disumane ma i ragazzi eravamo riusciti almeno a portarli in classe, dall’asilo fino alle medie, tutti all’istituto comprensivo Ammaturo e si impegnavano».

Ora si riparte da zero senza un progetto. «Come faremo – aggiunge Carla Volpe, una delle coordinatrici dell’Opera – a recuperare i minori, sono tutti andati via con le famiglie sparsi per la città e in provincia».

Sono circa duemila i rom presenti a Napoli e nell’hinterland. Solo una la struttura è adibita per la loro accoglienza. Si tratta dell’ex scuola Grazia Deledda a Soccavo. E ieri in quella struttura si sono recati solo quaranta rom, su circa duecento rimasti senza un tetto dopo il rogo. Gli altri sono spariti tra via Marina, Poggioreale, Santa Maria del Pozzo, Barra, Ponticelli, Gianturco.

Come e soprattutto dove sistemare i rom è stato oggetto di un incontro prima all’assessorato delle Politiche sociali poi in Prefettura. L’ordine di sgombero del campo è arrivato nel tardo pomeriggio. Le famiglie, a parte cinque persone, si erano già allontanate per evitare di incappare nella rete della polizia. Con destinazioni ignote e con il rischio concreto, in mancanza di un piano di azione, che gli insediamenti abusivi possano moltiplicarsi.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=5672&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=spariti-sessanta-bambini-rom-dopo-il-rogo-di-viale-maddalena

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