Manifestazione dei radicali per l’amnistia
Di e.s. da “Cronache di Napoli”, 29-01-2012
Oggi, in occasione dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, i Radicali interverranno alle cerimonie che si terranno in tutta Italia e organizzeranno in varie regioni delle “contro-inaugurazioni” davanti alle sedi delle Corti d’Appello. Parlamentari, dirignti e militanti torneranno così a ribadire l’urgenza di un’amnistia, per sbloccare un sistema giudiziario al collasso, che ogni anno costa all’Italia un punto di Pil e centinaia di condanne da parte dell’Unione Europea, e riportare a un minimo di legalità le nostre carceri, dove continua a consumarsi la strage di diritto e di vite. A prendere la parola alla cerimonia di Napoli sarà il segretario di Radicali Italiani, Mario Staderini, a Trieste la deputata radicale Rita Bernardini, a Firenze il senatore Marco Perduca, a Genova Deborah Cianfanelli della direzione di Radicali Italiani, a Potenza Maurizio Bolognetti, segretario di Radicali Lucani. Previste manifestazioni anche davanti la Corte d’Appello di Ancona, Bologna, Cagliari, Catania, Lecce, Milano, Salerno, Torino.
“Il Presidente della Corte di Cassazione ha illustrato la fotografia di una giustizia in bancarotta, che viola i diritti umani e danneggia il sistema produttivo – ricorda Mario Staderini – è tuttavia inutile continuare a snocciolare numeri e a spendere parole sull’emergenza senza far seguire i fatti, ovvero quelle riforme necessarie a far ripartire la macchina della giustizia. Prima tra tutte l’amnistia, l’unico intervento che consentirebbe nell’immediato un tagli drastico dell’arretrato di 10 milioni di processi pendenti ed un minimo di Stato di diritto. Senza dimenticare quella follia che è la legge Fini-Giovanardi, che in nome di un proibizionismo fallimentare assorbe l’attività di polizia e dei magistrati, riempiendo le carceri con 28mila detenuti su 68mila”.
E spostandoci su un altro fronte del pianeta carceri, è stata arrestata ieri pomeriggio a Milano, nella zona Loreto, da personale della polizia penitenziaria la detenuta straniera che si era dalla struttura detentiva a custodia attenuata per le mamme detenute. Sembrerebbe che stesse per lasciare l’Italia. La bimba, che era con lei, è stata affidata al padre. “L’episodio pur grave, dell’evasione non può intaccare la positiva funzionalità del progetto che consente alle madri detenute che non possono usufruire di arresti domiciliari o differimento della pena, di tenere con se i loro figli in carcere fino all’età di tre anni”, è quanto dichiara Donato Capace, segretario generale del Sappe, Sindacato autonomo polizia penitenziaria. “Il Carcere, anche nelle situazioni in cui sono realizzate specifiche sezioni, rimane un luogo incompatibile con le esigenze di relazione tra madre e figlio e di corretto sviluppo psicofisico dei bambini”, conclude la nota.
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