In Italia il carcere è una tortura
di Fabio Postiglione, dal “Roma”, 29-01-2012
NAPOLI. Giubbotto blu, coppola in testa e sigaretta. Ha il volto disteso Alfonso Papa. I suoi 101 giorni di carcere paiono essere lontani anni. Era a Poggioreale nel padiglione destinato agli incensurati e quella vita lo ha segnato per sempre. Il parlamentare del Pdl, arrestato su ordine di Montecitorio dopo un voto “rovente” in Aula, per l’inchiesta ribattezzata P4, ha deciso di essere presente all’inaugurazione dell’anno giudiziario a Castelcapuano a Napoli. Ha aderito al sit in di protesta dei Radicali, movimento grande Napoli, che ieri mattina con il loro leader Mario Staderini, si sono assiepati in una cinquantina, in via dei Tribunali, con cartelli e striscioni che inneggiavano alla libertà, all’amnistia, alla liberalizzazione delle droghe leggere e alla non criminalizzazione degli extracomunitari. E c’era anche lui in prima fila. È anche entrato nel Salone dei Busti salutando qualche vecchio collega magistrato e ascoltando il discorso introduttivo del presidente della Corte d’Appello, Antonio Buonajuto. Poi qualcuno si è accorto della sua presenza e allora c’è stato via via l’assalto dei giornalisti che intendevano sapere il motivo della sua presenza. «Siamo qui per sollecitare un ripristino di legalità che significa amnistia». «Sono stati gli stessi vertici della magistratura che hanno segnalato la necessità di un intervento».
«Intendiamo, in questa sede – ha spiegato il parlamentare del Pdl – dare voce alle decine di migliaia di persone che in Italia voce non hanno e che si trovano nelle carceri italiane: vogliamo testimoniare che il sistema carcerario nazionale è in perfetta simmetria con le difficoltà e le distorsioni del sistema giudiziario». Secondo Papa, l’amnistia è «la precondizione per qualunque inizio di riforma in materia di giustizia e di carcere». Secondo i dati riferiti dal parlamentare, il 42 per cento della popolazione carceraria italiana «si trova in condizioni di carcerazione preventiva, un esercito – ha affermato – di presunti non colpevoli che vivono una vera e propria tortura, un vero sequestro di Stato che è il carcere italiano».
Detenuti che, ha concluso Papa, «vivono mediamente in meno di tre metri quadrati, una superficie inferiore a quella che le nostre normative vigenti prevedono per l’allevamento dei maiali per cui bisogna avere almeno tre metri quadrati a capo per il“pascolo”». L’Italia inoltre, secondo i dati del Parlamentare, è il paese con il più alto tasso di suicidi di detenuti e di personale. Riferendosi poi alla prerogativa parlamentare di concedere o meno l’arresto di un onorevole dopo che nei suoi confronti sia stata emesse un’ordinanza di custodia cautelare, Alfonso Papa non ha usato mezzi termini. «Il cittadino non deve stupirsi se non arrestano un Parlamentare, deve stupirsi ogni qualvolta arrestano un presunto colpevole. La maggior parte delle persone che entra in carcere ne esce da assolto, quasi il 50% delle persone che entrano in galera in custodia cautelare». All’inaugurazione c’erano anche i vertici della Procura, tra i quali anche Giandomenico Lepore, coloro i quali avevano chiesto e ottenuto il suo arresto. Nessun faccia a faccia, nessuno commento a margine.
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