Internet, Pd-Pdl-Terzo Polo compatti: "Il bavaglio non passerà" Corriere delle comunicazioni.it - Digitale e potere - Rassegna del 25 Gennaio

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Internet, Pd-Pdl-Terzo Polo compatti: "Il bavaglio non passerà" Corriere delle comunicazioni.it
"Il bavaglio a Internet non passerà. Un ampio schieramento bipartisan ha annunciato battaglia in Aula alla Camera contro l'emendamento del leghista Giovanni Fava alla legge Comunitaria che consentirebbe a "qualsiasi soggetto interessato" di chiedere a un provider la rimozione di un contenuto considerato illecito. La norma sarà cancellata, si vedrà se con un solo emendamento comune o con più richieste, hanno assicurato nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio Beppe Giulietti (misto), Flavia Perina (Fli), Benedetto Della Vedova (Fli), Marco Beltrandi (Radicali), Roberto Rao (Udc), Paolo Gentiloni (Pd), Stefano Pedica (Idv), Gianni Vernetti (Api) e Antonio Palmieri (Pdl). Il giudizio negativo sulla norma Fava è ampiamente condiviso dai parlamentari di tutti i partiti, esclusa la Lega."
Sugli illeciti in rete scontro alla Camera Il Sole 24 Ore, p. 38
"Slitta a martedì 31 gennaio l'esame della legge comunitaria 2011, ribattezzata "bavaglio al web" a causa dell'articolo 18, approvato dalla commissione Politiche europee della Camera giovedì scorso." L'iniziativa Fava, teoricamente ideata per combattere la contraffazione in tema do commercio elettronico, è stata da molti accusata di essere un tentativo di censura... I promotori dell'emendamento abrogativo (da Fli a Udc, da Idv a Pd) sostengono che sarebbero a rischio tutti i siti (anche quelli giornalistici) e anche i social network."
L’emendamento che censura internet @WebLibero
"Alla conferenza stampa promossa da Articolo 21, Libertiamo, Il Futurista e Agorà Digitale, tenutasi ieri mattina, contro l’emendamento Fava erano presenti deputati di tutti i partiti, Lega Nord esclusa naturalmente. Luca Nicotra, segretario di Agorà Digitale, sul suo blog invita a non lasciarsi prendere da facili entusiasmi, “perché- scrive il giovane giornalista del web- in contemporanea alla nostra mobilitazione pubblica ve n’è un’altra, che certo non funziona con conferenze stampa, n’è con appelli alla mobilitazione. È il lavoro delle lobby dei monopolisti dell’informazione e dell’intrattenimento che enorme influenza esercitano su Parlamento e Governo”."
Ma come Fava si difende? Daily Wired
"Hanno dell’incredibile e sono offensive le dichiarazioni che l’Onorevole Fava ha rilasciato nelle scorse ore a proposito della sua insensata iniziativa legislativa dalla quale, non a caso, la più parte del Parlamento sta prendendo le distanze presentando emendamenti abrogativi... Con il suo emendamento, l’Onorevole, sta chiedendo a un intermediario della comunicazione che, per mestiere, ospita sui propri server milioni di byte di informazione altrui di rimuovere un pugno di questi byte di informazione a semplice richiesta di chicchessia se non vuole correre il rischio di dover condividere con l’autore dell’informazione in questione la responsabilità per l’eventuale violazione del copyright."
Il Sopa italiano è già fallito? Daily Wired
"Il rischio di un Sopa, o di una Hadopi, all'italiana sembra scongiurato. L' emendamento inserito da Giovanni Fava (Lega Nord) nella legge Comunitaria 2011, che consiste nel recepimento delle direttive europee, dovrebbe soccombere il 31 gennaio, data in cui è prevista la sua discussione alla Camera, sotto il peso delle voci bipartisan contrarie. A opporsi all'obbligo imposto ai servizi di hosting di rimuovere contenuti previa segnalazione di qualsiasi soggetto interessato, e non in seguito a un provvedimento dell'Autorità competente ( qui l'analisi di Guido Scorza), sono stati questa mattina -(ieri, n.d.r.)- deputati di tutti i partiti, Lega esclusa e Pdl compreso, durante una conferenza stampa promossa dalle associazioni di categoria Articolo 21, Libertiamo, Il Futurista e Agorà Digitale. Il segretario di quest'ultima, Luca Nicotra, invita alla prudenza: "Bisogna considerare il lavoro delle lobby e l'influenza che ha su Parlamento e Governo. Sicuramente quanto emerso questa mattina fa ben sperare, ma è presto per rilassarsi", dichiara Nicotra a Wired.it, facendo notare come una sorta di tacita approvazione questo famigerato articolo l'abbia già ottenuta giovedì scorso in commissione Affari comunitari alla Camera."
Dopo Megaupload, Megavideo e Filesonic, chiudono anche gli altri oneweb 2.0
"Sono tempi davvero duri quelli che stanno affrontando i colossi del file hosting: Megaupload, Filesonic e adesso in coda di chiusura tutti gli altri. Fileserve, Uploaded, VideoBB, VideoZer, FileJungle, UploadStation, FilePost: tutti nel panico a seguito dell’arresto di Kim Dotcom, impauriti dalla possibilità di finire nel mirino dell’FBI. Dopo la chiusura di Megaupload, Filesonic ha disabilitato la condivisione di file e i bonus. A ruota, l’ha seguito Fileserve, che ha annullato alcuni abbonamenti, motivando con la violazione dei nuovi termini di utilizzo del sito. Ma la settimana è appena iniziata e non sembra procedere a favore del file sharing."
Privacy e trattamento dei dati personali
Diritto all'oblio.it. Così l'Europa ridisegna Internet la Repubblica, p. 45
Il commissario europeo Viviane Reading ha preparato un provvedimento "che punta a cambiare per sempre quello che intendiamo per protezione dei dati personali e che prova a fare i conti una volta per tutte con il diritto all'oblio al tempo del web." I contenuti del provvedimento in questione sono inseriti "in due complessi di norme e principi che oggi verranno presentati al Parlamento europeo ma che la Reading ha anticipato a <<Digital Life Design>>, una grande conferenza di cultura digitale a Monaco dove erano presenti i giganti del web, da Facebook a Google che sono in ansiosa attesa di conoscere la nuova disciplina che li coinvolge direttamente."
Economia in rete
Il bavaglio a Internet minaccia l'e-commerce Finanza & Mercati, p. 4
"La neonata Confindustria digitale è in allarme... La modifica proposta sembra essere basata sulla convinzione che le opportunità offerte da Internet permettano condotte illecite anche a causa degli operatori di rete, provider di diversi livelli, gestori di piattaforme e altri, tacciati di tralasciare i dovuti controlli e, in alcuni casi, di rendersi complici di traffici illegali - afferma il presidente di Asstel cesare Avenia. Simili generalizzazioni sono di una gravità assoluta."
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