Il Sopa all’italiana che minaccia il Web - Digitale e Potere - Rassegna del 21, 22 e 23 Gennaio

 

Diritto d'autore

Il Sopa all’italiana che minaccia il Web Wired

"Proprio mentre a seguito dello sciopero dei giganti del Web il fronte dei sostenitori del Sopa – il disegno di legge anti-internet in discussione nel Congresso Usa – inizia a frantumarsi e perdere pezzi e consenso, in Italia, un’analoga iniziativa legislativa, ha appena ottenuto [n.d.r. ieri] il via libera della Commissione Politiche Comunitarie, divenendo la più attuale e pericolosa minaccia alla libertà di parola online ed allo sviluppo dell’e-commerce. L’iniziativa in questione è rappresentata dall’emendamento presentato al testo della Legge Comunitaria 2011, dall’On. Fava. L’emendamento, che ricalca sostanzialmente il disegno di legge anti-web presentato dallo stesso Parlamentare nei mesi scorsi, al netto – e per fortuna – di alcune folli previsioni attraverso le quali si sarebbero voluti obbligare tutti gli internet service providers a dotarsi di costosi, inutili e liberticidi dispositivi di filtraggio dei contenuti, stabilisce, in buona sostanza, che l’obbligo di qualsivoglia fornitore di servizi di hosting di procedere alla rimozione di un contenuto scatti anziché a seguito del provvedimento della competente Autorità, a seguito di una qualsiasi segnalazione da parte di un qualsiasi “soggetto interessato”."

Regole UE più stringenti per i dati personali in rete Il Sole 24 Ore, p. 15

 

Arrivano le nuove regole di tutela dei dati personali. "Regole nuove, dunque, per disciplinare il diritto all'oblio (ovvero, la possibilità di non trattenere vita natural durante le informazioni nella memoria delle rete, ma di poterle cancellare, soprattutto quando divenute obsolete), l'uso dei cookies (i <<biscottini>> che molti siti utilizzano per capire le preferenze dei loro utenti), l'ingresso e l'uscita dai social network con la codificazione della portabilità del profilo da parte di chi si sposta, la definitiva affermazione che l'indirizzo Ip è un dato personale. Non solo, cambiamenti in vista pure per imprese e uffici pubblici, che dovranno introdurre la figura del data protection officer (o privacy officer) a cui affidare le policy in materia di protezione dei dati: in campo pubblico la nuova struttura sarà sempre obbligatoria, mentre le aziende se ne dovranno dotare nel caso impieghino più di 200 addetti."


Slitta il beauty contest. Monti: "Decisione giusta". Ma Mediaset non ci sta Corriere delle comunicazioni.it

"Beauty contest, se ne riparla fra re mesi. "La procedura di assegnazione delle frequenze" è stata sospesa per 90 giorni "per avere il tempo di definirne la destinazione". Lo ha annunciato il ministro per lo Sviluppo, Corrado Passera, precisando che sul beauty contest ha "rivalutato la situazione". "Stiamo chiedendo ai cittadini italiani grandi sacrifici ed essendo le frequenze risorsa scarsa e preziosa, ci siamo presi del tempo per identificare destinazioni piu' coerenti con il piano di crescita del Paese".

 

Dati aperti e trasparenza

Anche Agcom nel fronte per la liberazione dei Dati Lsdi

"In una segnalazione al governo l’ Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, forse la prima struttura di carattere istituzionale, chiede ufficialmente l’ introduzione effettiva del principio dei dati aperti anche in Italia. “In relazione all’imminente proposta governativa di misure pro-liberalizzazione e pro-crescita, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, nell’esercizio della funzione di segnalazione in merito all’opportunità di interventi legislativi correlati all’evoluzione del settore delle comunicazioni, nonché in coerenza con quanto disposto dall’art. 47 della legge n.99/20092, ritiene opportuno proporre l’adozione di un’agenda digitale per l’Italia che sappia governare la modernizzazione del Paese instradandola sulle reti e i servizi di nuova generazione”.

 

Diritti di cittadinanza digitale

Liberalizzazioni e Internet, sul digitale il governo ha un'agenda senza rete la Repubblica, Affari&Finanza, p. 1

"L'online in Gran Bretagna vale il 7%del PIL, da noi il 2%. L'AgCom ha preparato una road map per farlo decollare anche in Italia e Confindustria sta per fare lo stesso. Ma per ora da Palazzo Chigi i segnali sono scarsi. Eppure è una partita da 100 miliardi... Eppure Internet può, anzi deve, essere la madre di tutte le liberalizzazioni."

 

Diritto d'accesso

Il pasticcio delle firme digitali CorrierEconomia, p. 30

"Firma digitale a rischio. Almeno per quei cittadini che ne abbiano fatto uso dal primo novembre 2011 a oggi. La questione riguarda le firme rilasciate attraverso i dispositivi elettronici Hsm (Hardware security module). Il problema non interessa, invece, gli utenti di Smart Card e chiavette Usb, dispositivi elettronici che integrano già la tecnologia necessaria per operare in modo autonomo. Tra le firme a rischio vanno invece incluse quelle generate con dispositivi cloud, le <<firme remote>> usate sempre più da tablet e smartphone."

Fonte: http://www.agoradigitale.org/il-sopa-all-italiana-che-minaccia-il-web-wired

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