Ospedali psichiatrici giudiziari: verso la chiusura dei 'teatri degli orrori'
Ergastoli bianchi, li chiamano. Quelle pene senza fine scontate da uomini senza volto nel limbo infestato dalla pestifera burocrazia italiana che è l' Opg. Ospedali psichiatrici giudiziari dove 'basta' mezzora al mese di assistenza psichiatrica, dove c'è un infermiere ogni 30 internati, dove si dorme in nove in una stanza per quattro persone, dove la memoria non entra e gli 'elementi' scomodi divengono ombre che hanno perso per sempre il loro corpo. Ospedali di nome, discariche di fatto. 1404 i malati rinchiusi nei manicomi criminali, sei gli Opg in Italia (Castiglione delle Stiviere in provincia di Mantova, Reggio Emilia, Aversa e Napoli Secondigliano, Montelupo Fiorentino e Barcellona Pozzo di Gotto): sei teatri degli orrori sui cui potrebbe calare finalmente un pesante sipario entro il 31 marzo 2013. La Commissione Giustizia del Senato ha infatti approvato all'unanimità l'emendamento per la chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari entro questa data. Una conquista, come la definisce Ignazio Marino, senatore Pd e presidente della Commissione d'inchiesta sul Ssn, che dovrà essere confermata dall'aula di Palazzo Madama la prossima settimana. “Possiamo così sperare – ha commentato Marino, relatore dell'emendamento assieme ad Alberto Maritati – di superare definitivamente, grazie al favore dell'intera commissione Giustizia e del suo presidente Filippo Berselli, l'orrore dei manicomi criminali che tanto ha indignato anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”. Intanto il 26 gennaio scadrà il termine previsto dalla suddetta commissione d'inchiesta per adeguare gli opg di Barcellona Pozzo di Gotto e di Montelupo fiorentino alla normativa antincendio e a molti altri standard sanitari minimi previsti per le strutture psichiatriche riabilitative. In caso contrario i due istituti potranno essere immediatamente chiusi. “ A Montelupo il freddo è la compagnia degli inverni che si succedono – ha spiegato la senatrice radicale Donatella Poretti – mancano i soldi per il gasolio, si comprano le stufe elettriche, si fanno ale nuove con soffitti a cassettone che non si aprono perchè non c'è gasolio a sufficienza”. E Barcellona, ancora una volta sciagurato esempio di come l'inerzia uccida, con una “grottesca proroga” giunta dopo la morte di un internato. Dei 1404 reclusi, 446 sarebbero dimissibili, ma solamente 160 hanno effettivamente lasciato l'ospedale. Proroga invece per 281 persone, morte per altre 5. Ma finora niente si è mosso: quasi due anni di denunce da parte della commissione del senato, due anni di inascoltati appelli affinchè le “strutture dove non si cura chi non è stato condannato” siano chiuse e i malati curati. Ora la fine di questo assurdo degrado potrebbe essere vicina. Questo significherà prevedere misure alternative all'internamento per chi, macchiatosi di un reato, verrà dichiarato incapace di intendere e volere; significherà rivedere il concetto di non imputabilità, significherà dotarsi di strutture sanitarie alternative degne di questo nome. Significherà essere un Paese civile. FLORENCE URSINO. Da Agenzia Radicale.com link alla notizia: tinyurl.com/7gjq34p
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