A2A rilancia per un nuovo inceneritore a Napoli. Critiche dai Medici per l’Ambiente

Di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 09-01-2012

Da tempo è in corso nella nostra regione una diatriba fra i vertici istituzionali locali circa la costruzione di un secondo termovalorizzatore a Napoli. A far sentire la propria voce sono stati, in questi giorni cruciali per le scelte future sul tema rifiuti, i “medici per l’ambiente” attraverso un documento diramato in rete dal dottor Antonio Marfella.

Il documento è un condensato di argomenti che aiutano a comprendere i motivi per cui la “monnezza” è un business non solo per la criminalità organizzata, ma anche per i poteri economici riconosciuti dalla legge.

L’inceneritore che s’intende impiantare a Napoli, sarebbe caldeggiato non solo da chi ne ha fatto politicamente una bandiera, ovvero il centrodestra, ma anche da grandi gruppi del Nord che hanno fiutato un affare multimilionario. Il primo corto circuito di un sistema che si vorrebbe liberale, o quanto meno trasparente, riguarda i controlli che si eseguono sui singoli impianti già esistenti nel paese, fra cui Acerra. A effettuare tali stime, con annesse ricette per il futuro, è esclusivamente la società che gestisce gli inceneritori in Lombardia, la A2A. Il colosso dei servizi pubblici locali in Lombardia sta avendo cali di introiti negli impianti che attualmente gestisce nella sua realtà locale. L’azienda ha fatto sapere di essere in grado di bruciare il Lombardia fino a 1.5 milioni di tonnellate, ciononostante, la mole di rifiuti smaltita nei 5 impianti presenti arriva a mala pena a 900mila tonnellate, con l’aggiunta di scarti industriali di svariata provenienza. La soluzione sarebbe potuta consistere con l’importazione dei rifiuti napoletani, evitando che essi finissero in Olanda a costi maggiori.

A2A ha intenzione di sanare questo gap proprio attraverso i rifiuti di Napoli, ma l’idea della società sarebbe quella di bruciarli in loco, ovvero costruendo un altro impianto a Napoli Est o Giugliano. Il motivo starebbe di natura prettamente economica. Secondo la normativa vigente, A2A si vedrebbe garantiti 100 milioni di Euro che deriverebbero dagli incentivi “Cip 6″. Lo stesso business, seppur con introiti minori – circa 60 milioni – viene portato avanti già ad Acerra e a beneficiarne è Impregilo, proprietaria dell’impianto. Se questi fondi vengono erogati direttamente dallo Stato e crescono all’aumentare della mole di rifiuti smaltiti, esistono altre voci di spesa occulte che coinvolgono le realtà locali che ospitano gli inceneritori. Queste spese, a carico delle Regioni, riguardano gli oneri per sanare l’impatto ambientale e sulla salute dei cittadini delle tossine sprigionate durante la lavorazione dei rifiuti. L’Unione Europea ha calcolato che, se si bruciassero in un nuovo inceneritore 103mila tonnellate annue di rifiuti, il danno sarebbe di oltre 2 milioni di Euro e in 20 anni di attività la spesa raggiungerebbe quota 43 milioni. Oltre alle spese ci sarà da registrare inquinamento delle zone circostanti e picchi anomali nella diagnosi di alcune patologie, come già avviene in altre aree inquinate in Campania – clicca qui - e non solo.

I “medici per l’ambiente” ricordano anche che l’impianto di Acerra corrisponde a un “impianto insalubre di classe I”, ovvero i più inquinanti. Seguire la strada indicata da A2A, significherebbe costruire un impianto più piccolo ma, paradossalmente, più inquinante e dispendioso rispetto a quello già esistente che andrebbe solo sfruttato meglio e dotato delle necessarie infrastrutture a supporto. L’appello si chiude con la necessità di informazione capillare e di presa di coscienza reale dei cittadini sui rischi che certe scelte possono comportare, tenendo presente che, mentre i rischi resterebbero in Campania, tutti i proventi finirebbero in Lombardia. Comunque la si guardi, non sembra davvero un buon affare, tranne che per A2A.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=5416&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=a2a-rilancia-per-un-nuovo-inceneritore-a-napoli-critiche-dai-medici-per-l%25e2%2580%2599ambiente

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