Ici per la Chiesa, Vincenzi: «Non lì le risorse»
Genova - « Non è con l’Ici sugli immobili della Chiesa che il Comune cercherà risorse ». Lo ha detto il sindaco di Genova Marta Vincenzi dopo l’incontro con l’arcivescovo e presidente della Cei, cardinale Angelo Bagnasco, per uno scambio di auguri per il nuovo anno. «Trovo giusto quello che era scritto ieri sull’Avvenire- ha detto la Vincenzi- In tutta la manovra se davvero si dovesse chiedere, non solo alla Chiesa, ma a tutte le Onlus di pagare come tutti gli altri la manovra non sarebbe superiore ai 100 milioni» dice il sindaco del capoluogo ligure. Il primo cittadino torna sul tema dell’Imu: «Quello che i cittadini pagheranno andrà allo stato, poi la manovra permette ai comuni un’ulteriore addizionale per far cassa, io - ha proseguito la Vincenzi- non voglio che questo ricada sui proprietari di sola prima casa». Tra i temi affrontati dal sindaco anche la vertenza Fincantieri dopo il blocco dell’aeroporto di Genova da parte degli operai di Sestri Ponente. «Finalmente è arrivata questa convocazione. È arrivata molto tardi e io comincio a mettere un po’ sull’allerta questo governo. Bisogna che il governo Monti non accumuli ritardi su questo tema. Quindi per me è partito il primo avvertimento» ha detto la Vincenzi Sulla vertenza Fincantieri «c’è un tavolo in corso e questa mi pare una premessa ricca di prospettive» ha aggiunto il cardinale Angelo Bagnasco. «Se c’è coesione che dialoga per presentare problemi e preoccupazioni e anche soluzioni possibili e realizzabili - ha aggiunto - mi pare che le tensioni paventate possano essere superate tranquillamente». Il sindaco prende «le distanze dal fatto che i lavoratori siano andati all’aeroporto. E non mi sembra il caso di pensare che il governo in questo caso abbia detto sì a episodi di violenza. Non è così - ha sottolineato Vincenzi -: semmai il governo ha detto sì troppo tardi. Se vogliamo evitare che a dettare l’agenda del governo siano scioperi e manifestazioni bisogna che il governo abbia un’agenda e che l’abbia a partire dalle richieste delle istituzioni». Secondo il presidente della Regione, Claudio Burlando, è il momento della verità. «Non ho capito perché la data dell’incontro per Fincantieri non è stata resa nota prima. Questo è il momento della verità, non bisogna raccontarsele. La convocazione è arrivata ieri e dopo una certa tribolazione». «Mi rendo conto - ha detto Burlando che è in contatto con il ministero dello Sviluppo economico - che si può esitare a coinvolgere il Governo in una partita complicata come questa e che si può pensare che debba avere versante aziendale. Però la convocazione è arrivata solo ieri, i fatti sono questi». In merito alla vertenza per lo stabilimento genovese, Burlando ha detto che è necessario «tenere insieme tre esigenze: per prima cosa bisogna consegnare la nave che si trova ancora in banchina all’armatore e contestualmente bisogna dare a questi lavoratori due risposte: prima di tutto chiarire la faccenda dei progetti sostitutivi. Se questi progetti ci sono vanno messi in campo ora. Poi - ha concluso Burlando - se questo armatore, che non va perso, decide di fare un’altra nave con Fincantieri anche se con un altro marchio, e se ha piacere di farla qui, lo dica ora e la si faccia». Sul pagamento dell’Ici da parte della chiesa è intervenuto anche il senatore Enrico Musso (candidato a sindaco di Genova) che punta ad una «distinzione tra le Chiese o le Onlus che fanno qualcosa di utilità sociale e quelle che si avvalgono di agevolazioni fiscali per eludere attraverso attività commerciali camuffate da attività di utilità sociale». Duro Edoardo Rixi, candidato a sindaco di Genova per la Lega Nord che dice: «Noi abbiamo depositato un emendamento sul bilancio regionale proprio per chiedere che a livello romano tutti gli immobili vengano trattati nello stesso modo: sia quelli della Chiesa, che quelli dei sindacati, dei partiti politici o delle coop. E nella prima seduta del consiglio regionale andremo ad analizzare questa situazione perché bisogna ricordare ai cittadini che non solo la Chiesa ma anche la Coop non pagherà l’Ici, anche le cooperative bancarie non pagheranno l’Ici o l’Imu come viene ora definita. Non pagheranno anche i sindacati o i partiti politici. Ecco, io non vorrei che alla fine ad essere spremuti siano sempre i soliti: i pensionati o i dipendenti o chi comunque sarà costretto a pagare. D’altronde c’era stata anche l’apertura da parte del nostro arcivescovo che aveva detto: “è giusto che anche la chiesa collabori in questo momento di difficoltà del Paese”»
www.ilsecoloxix.it/p/genova/2012/01/05/AOYdLhcB-vincenzi_risorse_chiesa.shtml
Fonte: http://radicaligenova.iobloggo.com/450/ici-per-la-chiesa-vincenzi-non-li-le-risorse
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