Progetti Bagnoli, Porto e Napoli Est a rischio: i tagli di Monti sulla Campania

di Fabrizio Ferrante, da www.epressonline.net, 16-12-2012

 

Gli effetti della manovra Monti, passata stamattina alla Camera, cominciano già a materializzarsi. Se i rincari su carburanti, trasporti, tabacchi e alimentari sono e saranno facilmente percepibili dai cittadini, emergono sforbiciate meno visibili, ma in grado di soffocare sul nascere importanti progetti. Parliamo dei fondi in un primo momento destinati alla realizzazione di 13 progetti promossi dall’Ue, alla riqualificazione del porto, di Bagnoli e di Napoli Est.

Degli oltre due miliardi di investimenti previsti e vanamente già considerati acquisiti, la Campania potrà beneficiare di una cifra non superiore al miliardo di euro. Essi saranno ripartiti in quattro direzioni che sono state individuate dal Governo nell’ambito del confronto avvenuto a Palazzo Chigi con le regioni del Sud. Scuola, ferrovie, banda larga e occupazione, queste le priorità fissate dal vertice e avvallate dal Governo, che destinerà 600 milioni per l’alta velocità Napoli-Bari. Altri 350 milioni andranno al settore scuola mentre 25 milioni serviranno a creare progetti di sviluppo lavorativo, in risposta alla piaga della disoccupazione. Nel capoluogo campano rischiano di saltare tre progetti di sviluppo tanto attesi quanto decisivi per il rilancio di Napoli. Il potenziamento del Porto, fondamentale asset economico della città, la riqualificazione di Bagnoli, del Centro Antico e della post industriale Napoli Est, da anni lasciata marcire nel degrado.

Proprio per quest’ultima, erano pronti due miliardi di investimenti privati pronti a essere immessi nel tessuto economico e produttivo della città, come ha sottolineato la presidente di Neaplest, Marilù Faraone Mennella. Secondo la donna, a capo di un gruppo di imprese che aveva intenzione di investire nella zona, sarebbero bastati 300 milioni di euro di investimenti pubblici in infrastrutture per sbloccare gli oltre due miliardi di fondi privati già pronti per essere investiti. Soldi che difficilmente saranno spesi per rendere più vivibile la zona orientale, in assenza di opere che possano renderla meno periferica. Anche Caldoro ha ammesso che “i piani dovranno essere rivisti”, dato che ci si aspettava di poter contare su oltre 2,5 miliardi di euro, cifra ora drasticamente decurtata. Palazzo Santa Lucia aveva prospettato all’Ue, 22 linee di intervento dislocate in svariate zone della città. Ora tutti i progetti rischiano di saltare e, con essi, opportunità di lavoro e di sviluppo a Napoli.

Potrebbe trattarsi solo di una battaglia persa, mentre la guerra sarebbe ancora tutta da farsi, almeno parafrasando il pensiero di Caldoro, che prima di trarre conclusioni definitive attenderà il 20 dicembre. Per quella data è previsto un incontro campale con il ministro Barca e i rappresentanti dell’Unione Europea. Il vertice si terrà a Napoli e solo quel giorno sapremo se davvero sarà il caso di recitare il “de profundis” ai piani di sviluppo che, con poche centinaia di milioni ben investiti,sarebbero potuti – e potrebbero ancora – sbocciare in tutta la città.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=5340&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=progetti-bagnoli-porto-e-napoli-est-a-rischio-i-tagli-di-monti-sulla-campania

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