Ancona: nel carcere di Montacuto scoppia la rivolta
Il carcere di Montacuto ad Ancona è oramai è diventato un caso nazionale, proprio lì, giorni fa, è esplosa una rivolta da parte di una ventina di detenuti. Questi avrebbero dato fuoco ad alcuni mucchi di lenzuola dentro le loro celle, sbattendo le gavette e venendo anche alle mani tra di loro. L’ordine è stato poi ristabilito grazie all’intervento di una squadra di poliziotti in assetto antisommossa.
Ma perché sarebbe successo tutto ciò? E’ stata una forma di protesta da parte dei detenuti per le condizioni di vita in carcere e il sovraffollamento della struttura e, sembra evidente che i detenuti siano arrivati al limite dell’esasperazione. Le reazioni politiche non si sono fatte attendere e molti esponenti di tutte le forze politiche hanno espresso la propria preoccupazione per una vicenda che va oramai affrontata con metodi condivisi e radicali.
Il carcere è stato poi inseguito oggetto di numerose visite da parte di esponenti politici e dell’associazionismo tra cui Samuele Animali (presidente Antigone Marche). Nei giorni successivi sono andati nel carcere il sindaco di Ancona Fiorello Gramillano, accompagnato dal prof. Italo Tanoni (Ombudsman regionale, garante dei diritti dei detenuti), i quali hanno avuto un incontro con la direttrice del carcere Santa Lebboroni che ha confermato il massimo impegno per migliorare le condizioni della struttura.
Peccato che proprio Santa Lebboroni, il giorno dopo l’incontro con le istituzioni locali, è stata allontanata dal suo incarico insieme al comandante della Polizia penitenziaria Gerardo D’Errico, in attesa di essere indirizzati in altra sede. È abbastanza ovvio come, riflettendo sulle cause più profonde del sovraffollamento dell’istituto di Montacuto e sulla condizioni di violazione dei diritti umani, non è pensabile che l’allontanamento di un direttore e un comandante possa risolvere i problemi che sono di natura molto più grande.
I perché delle carceri italiane sono di carattere nazionale, culturale e che affondano nel sistema giustizia del paese Italia. In questo momento, la decisione del Provveditorato regionale delle Marche nei confronti della Lebboroni e di D’Errico sa molto di ricerca del capro espiatorio in attesa di mettere qualche pezza che tamponi le perdite del penitenziario.
Fonte: http://beta.radicalimarche.org/2011/12/17/ancona-nel-carcere-di-montacuto-scoppia-la-rivolta/
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