Giustizia: la nuova cricca pensava di lucrare anche sulle carceri
L’Unità, 23 novembre 2011
Nell’agenda di Pugliesi decine di incontri con il tesoriere dell’Udc Naro e Gori, uomo di Brancher. Nelle intercettazioni gli appetiti sul piano carcerario Di Lernia ha movimentato due milioni di euro sul conto di San Marino.
Borgogni, uomo delle relazioni esterne di Finmeccanica, era persona che si occupava anche del coté illecito delle relazioni istituzionali del Gruppo tra cui anche le contribuzioni ai partiti” scrive il pm Paolo Ielo nella richiesta di arresto per l’uomo ombra del presidente Guarguaglini alla guida del colosso dell’alta tecnologia nel settore della difesa, della sicurezza e dell’aerospazio.
Guido Pugliesi, l’indiscusso da dieci anni amministratore delegato di Enav (ente nazionale aviazione civile, controllata al 100% dal Tesoro) “eletto e confermato da governi di centrodestra e di centrosinistra”, scrive il gip Fattori nell’ordinanza che lo ha mandato agli arresti domiciliari per finanziamento illecito, è l’uomo al centro del presunto sistema di tangenti e mazzette originate dalle fatture false o gonfiate degli appalti che Enav commissionava a Selex che a sua volta le subappaltava a otto aziende amiche. 0 meglio, nate apposta per generare fondi neri da usare poi per partiti e uomini politici. Gli sviluppi dell’inchiesta ruotano tutti intorno a questi due personaggi.
Ora che l’indagine Enav-Finmeccanica è entrata tra le priorità nell’agenda del premier Monti, occorre mettere qualche punto fermo tra le centinaia di pagine di atti depositati in vista degli interrogatori dei tre arrestati. E vedere cosa resta dopo aver fatto la tara alle dichiarazioni - “lunari” le ha definite Casini - delle varie gole profonde di questa storia, da Tommaso Di Lernia detto il cow boy a Lorenzo Cola, il consulente globale di Finmeccanica.
Resta la memoria dell’agendina elettronica di Guido Pugliesi (sequestrata dal Ros a novembre 2010) che smentisce gli incontri definiti “sporadici” da Pugliesi con i politici. A gennaio 2010 il potente ad di Enav si è visto una volta con Di Lernia e due volte con Proietti, il titolare delle Edil Ars coinvolto nella vicenda S ogei-Tremonti-Milanese.
Tra febbraio e marzo incontra cinque volte Proietti e una volta Naro (il tesoriere Udc che ha incassato 200 mila euro da Di Lernia). In aprile, sempre Pugliesi, si vede una volta con Naro, una con Proietti e quattro volti con Fabrizio Gori, l’uomo di Aldo Brancher (pdl). Incontri che si ripetono a maggio (due volte con Naro, una con Gori), a giugno con intensità quasi vertiginosa (quattro volte con Naro, due con Proietti, e due con Gori). Pausa estiva e poi ottobre, cinque volte con Naro e una con Gori, il giorno 6, direttamente a palazzo Chigi. Sempre in orari, è giusto precisare, d’ufficio, tra le nove del mattino e le sei del pomeriggio. Si capisce perché Cola e Iannilli, al telefono, definiscono Pugliesi “il loro più grande sponsor”. L’ad di Enav avrà molto da spiegare ai pm.
Restano, al di là delle ricostruzioni definite “lunari”, i riscontri bancari che dimostrano i numerosi prelievi di danaro dal conto corrente Ciclamino intestato a Di Lernia nella repubblica di San Marino, circa due milioni di euro tra cui i 200 mila consegnati il 2 febbraio 2010 al tesoriere dell’Udc Giuseppe Naro. Ci sono le fatture false, e riscontrate come tali dalle perizie del Ros dei carabinieri, di Marco Iannilli per circa un milione e mezzo, una goccia rispetto al giro milionario di sovrafatturazioni.
Restano le intercettazioni che raccontano di quanto ramificati i rapporti politici del gruppo Enav-Selex e società subappaltatrici. La nuova cricca intravede anche nell’emergenza carceri e nel piano di edilizia carceraria un modo per fare business. Ilario Floresta chiama Marco Iannilli, imprenditore dell’orbita Finmeccanica.
Il 3 febbraio 2010 Ilario Floresta, ex deputato del pdl e ora membro del cda Enav, parla con Marco Iannilli: “Scusa Marco, risulta che c’è grosso interesse di una sigla di Finmeccanica per il programma delle carceri light, quelle dove andremo io e te, non sto scherzando, sai che c’è un programma di ampliamento delle carceri di ventimila posti letto. Se puoi capire la sigla poi quando ti vedo ti spiego il perché”.
Iannilli conferma e aggiunge: “Grazie di tutto Ilario, grazie anche per oggi”. E Floresta commenta: “Oggi mi pare che si stato un bell’incontretto”. Giusto per ricordare, il 9 febbraio, Iannilli e Fabrizio Testa (Tecno Sky, controllata Enav, quello che acquista la barca di Milanese facendogli un favore di 500 mila euro), definiscono Floresta “una brava persona che si è allineata completamente e si è messa a disposizione”.
Il 21 settembre 2010, Borgogni parla con tale Marco che usa un’utenza Finmeccanica. Marco: “Senti mi ha chiamato Filippo... su quel discorso che facciamo ogni anno della loro offerta di partito a Milano eccetera, sì del ministero, del Pd, credo sia una cosa del Pdl, no? dice che ne ha parlato anche a te, lui mi ha anche detto che gli hai indicato che non volevi comparire come Finmeccanica ma con una società esterna”.
Borgogni replica a monosillabi. Si scopre poi, da alcuni sms che era molto seccato che quel Marco affrontasse l’argomento per telefono. Scrive il pm Ielo nella richiesta di arresto per Borgogni rigettata dal gip: “L’equivoco Pd/Pdl è spiegabile solo con il fatto che i flussi di finanziamento fossero in tutte le direzioni politiche. Circostanza che rivela il carattere sistemico dei fatti. E che di necessità dovevano essere commessi con il concorso di altri interni alla struttura di Finmeccanica”. Il 28 maggio 2010 sempre Borgogni si sfoga al telefono e minaccia vendette contro i giornali: “Da lunedì comincia un po’ di controffensiva, documenti, cose, barche a ventimila euro al mese, pagate”.
Fonte: http://www.detenutoignoto.com/2011/11/giustizia-la-nuova-cricca-pensava-di.html
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