Discarica di Ponte San Nicolò (PD), interrogazione di Elisabetta Zamparutti (Radicali) per chiedere la bonifica e contro la riapertura

Padova 24 novembre 2011. La discarica allagata un anno fa, emblema di malagestione politica, sembra essere in attesa di essere riaperta. Errare è umano, ma perseverare è diabolico, diceva Sant’Agostino, è sulla discarica Acegas Aps di Ponte San Nicolò in provincia di Padova ci deve essere una maledizione che pesa su una popolazione in attesa di ricevere giustizia. Giustizia chiesta a gran voce dal Comune di Casalserugo, da dove era partita la denuncia, e dai comitati di cittadini che continuano a subire i danni sanitari e ambientali di una discarica che ha visto i dirigenti dell’Amniup, azienda del Comune di Padova e poi trasformatasi in Acegas Aps spa, finire sotto processo con la richiesta in primo grado del tribunale di Padova di pene fino ad un anno e sei mesi di carcere. Il processo è finito in prescrizione. I dirigenti gestiscono l’inceneritore del quartiere Forcellini a Padova, che brucia 600 tonnellate di rifiuti al giorno e che ha bisogno di depositare le sue ceneri nella discarica, che continua a produrre i suoi effetti devastanti con destinazione laguna di Venezia. Ora Acegas Aps intende togliere i vecchi rifiuti depositati lì da trent’anni e isolare il fondo della discarica dalle falde acquifere. Occasione propizia per l’azienda per ripartire con l’attività per altri 12 anni trasferendo nel sito 1,2 milioni di m2 di rifiuti. “E’ urgente il ripristino ambientale dell’area attraverso l’applicazione di una corretta procedura di bonifica e messa in sicurezza come previsto dalla legge – ha affermato Elisabetta Zamparutti, deputato Radicale e membro della commissione Ambiente della Camera che ha presentato una interrogazione ai Ministri della Salute e dell’Ambiente. Il progetto di Acegas Aps è stato minuziosamente analizzato e valutato dal Comune di Ponte San Nicolò che ha affidato ad una società specializzata l’esame del documento oggetto di Valutazione di Impatto Ambientale, concludendo che numerosi aspetti fondamentali non sono stati presi in considerazione o sono carenti. Una delibera del Comune è intervenuta per bocciare in toto il progetto di riapertura della discarica. La discarica ha subito due alluvioni, l’ultimo allagamento è di novembre 2010 a causa della rottura dell’argine del fiume Roncaiette e il percolato insieme all’acqua si è distribuito nella campagna circostante e dentro le case degli abitanti della zona. Inoltre, a luglio di quest’anno la Provincia di Padova, a seguito di un sopralluogo in cui ha evidenziato una carenza manutentiva dei fossati di sgrondo della discarica, ha emesso una diffida nei confronti di Acegas Aps affinchè provvedesse alla corretta gestione. I fatti porterebbero a pensare che sulla discarica fosse stato messo la parola fine. Ma non è così. Ora la decisione passa alla commissione Via della Regione e all’assessore regionale all’Ambiente Maurizio Conte. L’azienda che gestisce la discarica è a maggioranza di partecipazione pubblica dei comuni di Padova e Trieste. “Acegas Aps ha un debito con la sua comunità e con il suo territorio, ci dev’essere un limite ai profitti – ha dichiarato Maria Grazia Lucchiari, del comitato Nazionale Radicali Italiani - l’isolamento del fondo della discarica deve essere fatto con urgenza ma non è accettabile che questo diventi la condizione per la ripresa della sua attività”.
Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2011/11/discarica-di-ponte-san-nicolo-pd.html
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