Azione popolare dei Radicali al processo ai dirigenti Enel per la centrale di Porto Tolle
Rovigo 22 novembre 2011 - I Radicali del Veneto seguono i reati ambientali nelle aule dei tribunali e questa mattina hanno presentato l'azione popolare a nome e per conto della Provincia di Rovigo, ente che non si è costituito parte civile e che risulta tra le parti offese nella richiesta di rinvio a giudizio per dieci dirigenti Enel. Tra gli indagati spicca il nome di Fulvio Conti, amministratore delegato di Enel spa all'epoca dei fatti contestati (dal 1998 al 2002). Il processo è stato chiesto dal sostituto procuratore di Rovigo Manuela Fasolato che contesta agli indagati la presunta mancata adozione di cautele prescritte dalla legge e, più specificatamente, l'articolo 437 del codice penale. Gli indagati – si legge nella richiesta di rinvio a giudizio "omettevano di collocare e far collocare – impianti e apparecchi destinati a prevenire disastri e/o infortuni sul lavoro consistiti nel pericolo dell'insorgenza o nell'aggravamento di malattie respiratorie (…) nonchè di bronco reattività aspecifica, asma e rinite allergica, e malattie cardiovascolari, in dipendenza dell' inalazione e ingestione di sostanze inquinanti". Tra queste sostanze spiccano "So2, Nox, polveri, particolato, metalli tra cui vanadio, emesse in atmosfera dal 1998 al 31.12.2004 in ingenti quantità dalla centrale termoelettrica di Porto Tolle".
"Ci siamo costituiti parte civile per conto della Provincia di Rovigo per sollecitarla ad intervenire affinchè svolga il proprio ruolo che in questo caso è quello della tutela sanitaria dei propri cittadini" - ha detto l'avvocato e membro del Comitato Nazionale Radicali Italiani Bruno Martellone che ha patrocinato l'azione popolare. Secondo i consulenti per la Procura di Rovigo i danni sanitari si sarebbero realizzati nella popolazione dei Comuni entro un raggio di circa 30 chilometri dalla centrale Enel: Porto Tolle, Porto Viro, Ariano nel Polesine, Taglio di Po e Rosolina, in provincia di Rovigo, e Mesola, in provincia di Ferrara.
"Sei città su sette in Veneto risultano tra le prima 30 città in Italia più inquinate da polveri sottili e quindi fuorilegge – ha detto Maria Grazia Lucchiari, del Comitato Nazionale Radicali Italiani - la Regione Veneto dal 2004 non aggiorna il suo Piano di Risanamento e Tutela dell'atmosfera e, sebbene la legge lo imponga, nessuna Provincia in Veneto ha approvato i Piani di qualità dell'aria dei Comuni". Anche i comuni di Porto Tolle e Taglio di Po non si sono costituiti parte civile, un atto che potranno fare anche nella prossima udienza fissata per il 13 gennaio 2012.
"Ci siamo costituiti parte civile per conto della Provincia di Rovigo per sollecitarla ad intervenire affinchè svolga il proprio ruolo che in questo caso è quello della tutela sanitaria dei propri cittadini" - ha detto l'avvocato e membro del Comitato Nazionale Radicali Italiani Bruno Martellone che ha patrocinato l'azione popolare. Secondo i consulenti per la Procura di Rovigo i danni sanitari si sarebbero realizzati nella popolazione dei Comuni entro un raggio di circa 30 chilometri dalla centrale Enel: Porto Tolle, Porto Viro, Ariano nel Polesine, Taglio di Po e Rosolina, in provincia di Rovigo, e Mesola, in provincia di Ferrara.
"Sei città su sette in Veneto risultano tra le prima 30 città in Italia più inquinate da polveri sottili e quindi fuorilegge – ha detto Maria Grazia Lucchiari, del Comitato Nazionale Radicali Italiani - la Regione Veneto dal 2004 non aggiorna il suo Piano di Risanamento e Tutela dell'atmosfera e, sebbene la legge lo imponga, nessuna Provincia in Veneto ha approvato i Piani di qualità dell'aria dei Comuni". Anche i comuni di Porto Tolle e Taglio di Po non si sono costituiti parte civile, un atto che potranno fare anche nella prossima udienza fissata per il 13 gennaio 2012.
Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2011/11/azione-popolare-dei-radicali-al.html
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