Parlamentari campani bocciati. “Sono i meno produttivi d’Italia”
di Gianluca Abate, da “Il Corriere del Mezzogiorno”, 17-11-2011
NAPOLI — Riassunta in maniera un po’ brusca, l’ultima fotografia scattata a deputati e senatori di casa nostra consegna un’immagine in bianco e nero. E, se la Campania è «la seconda regione che pesa di più in Parlamento» dopo la Lombardia in quanto a numero di atti che la riguardano, c’è da chiedersi chi se ne occupa, visto che i parlamentari campani sono, in assoluto, «i meno produttivi d’Italia».
O, almeno, così rivela «Camere Aperte», l’ultimo rapporto dell’osservatorio Openpolis che misura l’attività degli onorevoli in base a un «indice di produttività» ottenuto attribuendo una serie di punteggi calcolati per gli atti presentati, il consenso ricevuto, l’iter, la partecipazione ai lavori, le presenze durante le votazioni. Quel che ne viene fuori è una classifica che — per dirla con gli autori dello studio — «comporta un inevitabile margine di aleatorietà e di imprecisione». Insomma, «non vogliamo far credere che il lavoro politico possa essere misurato a chili o a metri, ma riteniamo sia utile valutarlo». E se nello studio precedente si badava alla «quantità» (quanti atti il parlamentare aveva presentato), ora si bada al «risultato», cioè al calcolo di quanto l’attività sia stata effettivamente produttiva. Con una premessa fondamentale: «Quando parliamo di produttività non intendiamo direchi lavora e chi no in Parlamento, ma solo misurare il contributo del singolo».
I PARLAMENTARI – Questa «misurazione», per i parlamentari campani, è impietosa. I deputati e senatori fotografati dal dossier sono in assoluto i meno produttivi d’Italia: il loro indice è pari a 96.4 (con il 14.3% totale di assenze), peggiore anche di quello degli unici due rappresentanti della Valle d’Aosta (98.6). Tanto per comprendere le distanze, in testa alla classifica ci sono Emilia Romagna (176), Molise (167.8), Veneto (167.1) e Sicilia (159.2). Analizzando i dati scorporati, si scopre che alla Camera peggio dei deputati campani fanno solo quelli di Liguria, Umbria e Valle d’Aosta. Stessa cosa a Palazzo Madama, dove in classifica dietro i senatori campani ci sono solo quelli di Molise, Friuli-Venezia Giulia ed Estero. Lecito, dunque, domandarsi chi è che si occupa della Campania, se la regione è la quella che in Parlamento «pesa» di più dopo la Lombardia in base a un valore calcolato sommando tutti gli atti che trattano della regione come tale e di quelli che si occupano delle Province e dei Comuni compresi nella regione. L’impressione degli autori dello studio è che sul «peso» della Campania abbia influito l’emergenza rifiuti, che ha determinato una cospicua produzione di atti (proposte, interrogazioni) da parte di esponenti politici non campani. Una diversità di «metodo» che emerge anche dall’analisi degli atti presentati a vario titolo dagli onorevoli: quelli dei parlamentari del Nord sono più «lobbisti», più attenti alle necessità del proprio territorio. I campani, invece, si occupano di argomenti più tuttologici (l’inno nazionale) o, viceversa, a dimensione quasi condominale (come ad esempio lo stanziamento di fondi per restaurare una chiesa).
LA CAMERA – Prima di passare ai dati dei singoli parlamentari, è necessaria una premessa che riguarda sia la Camera che il Senato. La classifica stilata dal rapporto «Camere Aperte» prende in esame il periodo aprile 2008-febbraio 2011, ma viene aggiornata quotidianamente sul sito di Openpolis. I dati sostanzialmente coincidono tranne alcune variazioni di posizione o di indici. E, per fornire un quadro aggiornato, le statistiche citate di seguito sono quelle consultate ieri pomeriggio all’indirizzo http://indice.openpolis.it. Leggendole, si scopre che i tre deputati campani più produttivi sono tutti del Pdl: Edmondo Cirielli (ottavo su 625 in classifica generale, con un indice di 689.5, il primo è Antonio Borghesi dell’Idv con 1017.4), Gioacchino Alfano (19°) e Marco Milanese (101°). Seguono Francesco Barbato (Idv, 105° posto), Arturo Iannaccone (gruppo misto, 125°), Paolo Russo (Pdl, 146°), Nunzio Testa (Udc, 151°), Mario Pepe (Pd, 156°), Luigi Nicolais (Pd, 159°), Alessandra Mussolini (Pdl, 172°), Tino Iannuzzi (Pd, 174°), Maria Elena Stasi (Pt, 192°), Mario Pepe (gruppo misto, 196°), Giulia Cosenza (Pdl, 206°), Amedeo Laboccetta (Pdl, 215°), Nicola Formichella (Pdl, 222°), Alfonso Papa (Pdl, 261°), Luisa Bossa (Pd, 263°), Costantino Boffa (Pd, 270°), Gerardo Soglia (gruppo misto, 281°), Stefano Graziano (Pd, 289°), Pina Picierno (Pd, 290°), Nello Formisano (Idv, 303°), Guglielmo Vaccaro (Pd, 365°), Eugenio Mazzarella (Pd, 367°), Antonio Cuomo (Pd, 372°), Nunzia De Girolamo (Pdl, 381°), Gianfranco Paglia (Fli, 386°), Pina Castiello (Pdl, 407°), Marco Pugliese (gruppo misto, 420°), Italo Bocchino (Fli, 421°), Antonio Milo (Pt, 428°), Pasquale Ciriello (Pd, 441°), Giuseppe Scalera (Pdl, 476°), Fulvio Bonavitacola (Pd, 479°), Americo Porfidia (gruppo misto, 488°), Maurizio Iapicca (gruppo misto, 490°), Salvatore Piccolo (Pd, 494°), Marcello Di Caterina (Pdl, 498°), Mario Landolfi (Pdl, 513°), Nicola Cosentino (Pdl, 533°), Giovanna Petrenga (Pdl, 537°), Massimo Nicolucci (Pdl, 578°), Pasquale Vessa (Pdl, 580°), Michele Pisacane (Pt, 583°), Luigi Cesaro (Pdl, 591°), Domenico Zinzi (Udc, 595°), Francesco Pionati (Pt, 597°), Vincenzo D’Anna (Pt, 604°). Citazione positiva, nel dossier, per tre parlamentari campani «trasparenti», cioè che quelli che hanno messo online la propria dichiarazione patrimoniale: Stefano Graziano (Pd), Edmondo Cirielli (Pdl) e Marcello Di Caterina (Pdl).
IL SENATO – Ruoli invertiti al Senato, dove le più produttive sono Maria Fortuna Incostante (32° posto in classifica su 313) e Anna Maria Carloni (51°), entrambe del Pd. Terzo è Pasquale Giuliano (Pdl, 68°). Seguono Antonio Paravia (Pdl, 95°), Pasquale Viespoli (Io Sud, 111°), Nello Di Nardo (Idv, 133°), Luigi Compagna (Pdl, 143°), Giacinto Russo (Apl-Fli, 144°), Raffaele Calabrò (Pdl, 156°), Alfonso Andria (Pd, 157°), Diana De Feo (Pdl, 165°), Cosimo Izzo (Pdl, 199°), Gennaro Coronella (Pdl, 209°), Raffaele Lauro (Pdl, 213°), Carlo Sarro (Pdl, 215°), Vincenzo Nespoli (Pdl, 218°), Cosimo Sibilia (Pdl, 221°), Vincenzo De Luca (Pd, 223°), Teresa Armato (Pd, 225°), Sergio De Gregorio (Pdl, 227°), Vincenzo Fasano (Pdl, 251°), Francesco Pontone (Pdl, 282°), Franco Cardiello (Pdl, 305°). Spigolando tra le curiosità delle statistiche, poi, si scopre che Maria Fortuna Incostante e Anna Maria Carloni figurano anche nell’elenco delle prime dieci senatrici più produttive d’Italia, che Nino Paravia è il terzo senatore italiano più «ribelle» (ha votato diversamente dal proprio gruppo il 4.98% delle volte), che Riccardo Villari è il sesto senatore più assente d’Italia (con il 54.22% dei voti mancati) e che il napoletano Francesco Pontone è il sesto sesto senatore italiano che siede da più tempo in Parlamento. Oggi saranno 24 anni e 137 giorni.
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