La differenziata inutile: le campane di vetro e plastica non ci sono più

NAPOLI – Alla rivoluzione per la differenziata manca obiettivamente una cosa: le campane per la raccolta di quello che si differenzia. Paradossi partenopei. Come un attaccante palla al piede che deve solo buttarla in rete ma non trova la porta, gliel’hanno nascosta. Strano a dirsi ma dal cuore della city sono scomparse le campane per vetro plastica e multimateriale. Puf! Sparite. Al massimo ne sopravvivono un paio. Parliamo dell’epicentro di Napoli (piazza Dante, piazza Carità, via Toledo, via Medina, piazza Municipio) non di una zona più marginale e “problematica”.

Da almeno un mese i napoletani che abitano in quella vasta zona differenziano per sport. Davanti si ritrovano sempre e soltanto cassonetti per il talquale. La cosa farebbe sorridere se la situazione rifiuti non fosse sempre sull’orlo del precipizio.

IL TOUR SACCHETTI ALLA MANO – Il nostro tour con un sacchetto contenente bottiglie in vetro in una mano e una busta con la plastica nell’altra – comincia in piazza Carità. Qui fino all’inizio di ottobre, con il cantiere del restyling ancora aperto, c’erano raccoglitori di vetro e plastica di cui si servivano gran parte dei residenti dei quartieri spagnoli più vicini allo slargo. Dei preziosi bidoncini non c’è più traccia. Rimossi in esatta concomitanza con l’inaugurazione dei giardinetti. Sul marciapiede di fronte, alle spalle del palazzo dell’Agenzia delle entrate, ci sono però due cassonetti per l’indifferenziata.

Svoltiamo allora per via Toledo. Davanti alle vetrine del Disney store il solito enorme cassone con sacchi neri giganti. Improbabile possa contenere altro. Ancora: via Stendhal, via del Carretto, via San Tommaso D’Aquino, via dell’Incoronata: ci sono solo i vecchi cari cassonetti della monnezza. Sembrano gli anni 80, quando i cassoni colorati del riciclo potevamo fotografarli con stupore solo in Austria e Bavaria. Solo all’altezza di via del Carretto spunta un raccoglitore di vetro. E ci liberiamo della prima busta. Il viaggetto prosegue. In piazza Municipio – no dico, piazza Municipio – presenta due punti raccolta della spazzatura. Solo indifferenziata. Ricolmi non solo di sacchetti di talquale ma anche di carte e cartoni assortiti. Infine, come un miraggio, ecco tre raccoglitori in via Medina. Il primo (carta?) con le fessure inaccessibili. Ma almeno nella campane per il multimateriale color verde possiamo scaraventare la nostra plastica.

IL PRESIDENTE ASIA: «NON ABBIAMO SOLDI PER RICOMPRARLE» – Tirando le somme: l’intero centro città conta appena 4 campane per la differenziata a fronte di una trentina di cassonetti e 4 cestini per l’organico. Il presidente dell’Asia, Raphael Rossi ammette: «Le campane scarseggiano perché vengono bruciate con una frequenza incredibile. Ogni notte. In nessuna città accade questo. Solo 200 coppie negli ultimi mesi, 500 all’anno. Per riacquistarle dobbiamo reperire le risorse, non è semplice. Ogni campana costa tra i 700 e i 1000 euro». Altro che porta a porta. I rifiuti differenziati non varcheranno la soglia per un bel po’. A meno che non si vogliano fare belle scarpinate a piedi, toccherà tenersi ciò che differenziamo tra le mura domestiche. Fino alla rivoluzione.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=5064&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=la-differenziata-inutile-le-campane-di-vetro-e-plastica-non-ci-sono-piu

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