Nella Costituzione l'accesso in rete un diritto per tutti - Digitale e Potere - Rassegna dal 4 al 7 novembre


Diritto di accesso

Nella Costituzione l'accesso in rete un diritto per tutti la Repubblica pag. 45

"Si può ben dire che l'accesso è la premessa ineludibile d'ogni riflessioni sui diritti in rete. Bisogna, allora, definire in che cosa consista, accompagnarlo con garanzie adeguate, dunque facendo di esso un diritto per certi versi fondativo di tutti gli altri. Riflettendo su questo tema, proprio un anno fa, nell'edizione precedente dell'Igf Italia, ho avanzato la proposta di una costituzionalizzazione del diritto di accesso, accompagnando all'attuale articolo 21 della Costituzione un articolo 21 bis così formulato: "Tutti hanno diritto di accedere alla rete Internet in condizione di parità, con modalità tecnologicamente adeguate e che rimuovano di ordine economico e sociale."

Banda Larga nel maxi-emendamento alla Legge di Stabilità PMI.it

"Il Governo sembra intenzionato a tornare sui suoi passi e investire nella banda larga dopo che in passato aveva sottratto, non senza polemiche, ingenti fondi alle TLC italiane. Traccia di questo impegno la troviamo in una parte del testo del maxi-emendamento alla Legge di Stabilità presentato in tutta fretta dal Governo in tempo per il G20 di Cannes. Maxi-emendamento che dovrà comunque seguire il suo iter parlamentare. Tuttavia, fa piacere sperare che questa volta il Governo abbia davvero intenzione di dirottare risorse per lo sviluppo della banda larga che negli altri Paesi europei è forza traino per l’economia mentre da noi è il tallone d’Achille delle Pmi."


Diritto d'autore

La vendita di copie pirata favorisce il mercato degli originali Marco Scialdone

"Chi lo ha scritto? Un esponente del Partito Pirata? Un arruffapopolo, dedito a sbornie di demagogia? No, è stato messo nero su bianco in una sentenza pronunciata da un giudice spagnolo all'esito di un procedimento penale che vedeva come imputati dei venditori di cd/dvd "pirata"."

Il tribunale da' torto a Moncler accessibili i siti accusati di contraffazione la Repubblica pag. 29

"Il Tribunale di Padova ha annullato ieri il sequestro dei 493 siti web denunciati dalla multinazionale della moda Moncler. Per la prima volta in Italia, quindi, i provider (i soggetti che ci fanno navigare su internet) hanno vinto un ricorso con cui si sono opposti all'ordine di sequestro."

 

Dati aperti e trasparenza

Lo stato dell’Open Data nel 2011 ilNichilista

"David Eaves fa il punto sulla situazione dell’Open Data nel mondo: Oltre 50 governi hanno un portale Open Data. Eaves parla di «esplosione» (anche in Italia, per esempio, qualcosa si sta muovendo). L’incremento del numero dei portali rivela un cambiamento più profondo, culturale: le amministrazioni sono più «curiose su cosa sia l’Open Data». Ciò tuttavia non significa, precisa Eaves, «che sia mutata la loro comprensione» del fenomeno, ma che a molti gestori della cosa pubblica il tema interessi e che ne vogliano sapere di più. Le sperimentazioni aumentano, i progetti si moltiplicano. Uno studio, in particolare, mostra che l’Open Data potrebbe generare risparmi per 8,5 milioni di sterline l’anno per le amministrazioni della Greater Manchester. Il movimento, prosegue Eaves, è a un punto critico: perché «per anni siamo stati all’esterno», mentre ora «ci hanno invitati a entrare». Si tratta insomma di sedere al tavolo con i governi e aiutarli a prendere decisioni adeguate, il tutto senza «sacrificare i nostri principi»."


Politica digitale transnazionale

Patrimonio digitalizzato Nòva 24 pag. 53

"La Commissione europea ha adottato una raccomandazione indirizzata agli Stati membri della Ue affinché intensifichino i loro sforzi per la digitalizzazione del patrimonio culturale. L'obiettivo è quello di digitalizzare 30 milioni di opere entro il 2015. Le opere saranno rese disponibili per mezzo di Europeana, la biblioteca digitale europea."

Open data alla francese, molto "ordinato". Chapeau? FORUM PA

"L’Italia ha il suo portale open data da qualche settimana mentre la Francia, proprio qualche settimana fa, annunciava che entro dicembre sarà on line data.gouv.fr. Ma non vuol dire che siamo arrivati prima. Sbirciando aldilà delle Alpi, rileviamo che (ancora una volta) ciò che ci distingue dai francesi è il “metodo”. Se quello dell’open data italiano appare un processo sostanzialmente bottom – up quello dei francesi si configura come un processo ben “ordinato”, inserito in una strategia pluriennale di valorizzazione del patrimonio immateriale pubblico e operativamente guidato da una missione di giovanissimi, appositamente istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Chapeau?"

Fonte: http://www.agoradigitale.org/nella-costituzione-laccesso-rete-un-diritto-tutti-digitale-e-potere-rassegna-dal-4-al-7-novembre

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