All'economia digitale manca sprint. Il traguardo è il 4% del Pil nel 2015 - Digitale e Potere - Rassegna stampa del 28 ottobre

Economia in rete

All'economia digitale manca sprint. Il traguardo è il 4% del Pil nel 2015 Finanza & Mercati pag. 10

"Che in fatto di infrastrutture l'Italia sia qualche passo indietro rispetto alla Svezia non è un segreto. Che il digitale crei più posti di lavoro rispetto a quanti ne distrugga neanche. Ma che tra il nostro paese (1,8 posti di lavoro nuovi ogni posto eliminato) e quello scandinavo (3,9) ci sia una differenza così netta di incidenza sull'occupazione da suonare un campanello d'allarme. E il suono diventa ancora più fastidioso se si pensa che, senza arrivare fino in Svezia, la media del rapporto in 13 paesi sviluppati è 2,6. Forse è sufficiente questo dato, contenuto nella ricerca <<Sviluppare l'economia digitale in Italia: un percorso per la crescita e l'occupazione>> del Digital Advisory Group, perché si capisca quanto sia urgente intervenire su un accesso alla banda larga ancora insufficiente, sulla propensione limitata degli italiani all'e-commerce e sulla penetrazione non proprio ottimale dei servizi online della pubblica amministrazione, per citare solo alcune carenze storiche."

L'economia digitale vale 30 miliardi di euro ItaliaOggi pag. 21

"Più internet per tutti: dai consumatori alle piccole medie imprese, che potrebbero crescere comunicando e vendendo attraverso i new media con il vantaggio di poter anche uscire dai confini nazionali. Sono questi i capisaldi del progetto del Digital advisory group (Dag), gruppo di aziende e organizzazioni determinato a spingere sullo sviluppo del mercato digitale in Italia. Un mercato che oggi vale circa 30 miliardi di euro, il 2% del Pil."

Economia digitale in cerca di sgravi e venutre capital Il Sole 24 Ore pag. 27

"C'è un'Italia incompresa e curiosamente ostacolata che merita più attenzione. E' il Paese che, con le sue idee imprenditoriali, potrebbe attirare frotte di venture capitalist se solo qualcuno studiasse un regime fiscale meno punitivo di quello attuale. E' l'Italia dell'economia di internet, che qualche vecchio saggio, si fa per dire, ancora si ostina a considerare "roba da smanettoni". Archiviata l'era del pionerismo, la digital economy è un fenomeno non solo serissimo ma necessario alla resurrezione del Paese, leva strategica per incrementare ordini, fatturato ed export. Non tutte le piccole e medie imprese lo hanno capito ma essere della partita sarà un imperativo categorico, almeno guardando ai numeri messi sul tavolo da una nuova ricerca realizzata da Mckinsey per il Digital advisory group (Dag), promosso dalla Camera di commercio Usa in Italia e da 30 grandi aziende e università come Bocconi, Politecnico di Torino, Telecom, Microsoft, Google, Rcs e Gruppo24Ore."

 

Diritto d'autore

SIAE: licenza a pagamento per pubblicare i trailer sul web Diritto&Internet

"Sta guadagnando sempre più attenzione la notizia diffusa da alcuni magazine di cinema secondo cui la SIAE sta richiedendo a siti e blog la sottoscrizione di una licenza per poter pubblicare contenuti video che utilizzano materiale audio protetto dalla SIAE, tra cui i trailer di opere cinematografiche. La licenza prevede che per pubblicare trailer e altri audiovisivi un sito internet debba pagare 450 euro ogni trimestre (1800 euro all’anno), con un limite massimo di 30 trailer al mese. La norma sarebbe parte di un accordo siglato il 17 gennaio 2011 dalla SIAE e l’AGIS (comprese le associazioni cinematografiche ad essa aderenti ANEC, ANEM, ACEC e FICE) che regola l’utilizzazione delle opere musicali tutelate dalla SIAE nei siti web dei locali cinematografici. Tuttavia, come ha dichiarato il “Corriere della fantascienza”, l’organizzazione sta chiedendo la sottoscrizione della licenza anche a magazine online e siti internet non collegati a sale cinematografiche."

 

Diritto di accesso

Prove tecniche di campione nazionale nella superbanda larga Il Foglio pag. 3

"C'è una via italiana, differente da quella giapponese e da quella inglese, per costruire la rete di nuova generazione (Ngn) per la banda larga e ultralarga necessaria al paese. La via italiana passerà attraverso la trasformazione della milanese Metroweb nel campione nazionale che, con risorse private e un sostegno pubblico indiretto da parte della Cdp (Cassa depositi e prestiti, controllata dal Tesoro), realizzerà nelle principali città italiane la rete in fibra ottica che affiancherà, e in prospettiva sostituirà, quella in rame di proprietà di Telecom."

 

Politica digitale transnazionale

Cina, bavaglio più stretto al web ItaliaOggi pag. 13

"La Cina vuole mettere un bavaglio più stretto a internet e tv satellitari. A fini <<morali>> e di stabilità sociale. Alcuni giorni dopo la riunione plenaria del Partito comunista cinese dedicata alla <<riforma culturale>>, le autorità di Pechino hanno annunciato un rafforzamento del controllo sul web (peraltro già sotto stretta sorveglianza) e sui programmi in onda sulle tv satellitari, con l'obiettivo di preservare la <<sicurezza>> e ampliare l'<<influenza>> della cultura cinese."

Fonte: http://www.agoradigitale.org/alleconomia-digitale-manca-sprint-il-traguardo-e-il-4-del-pil-nel-2015-digitale-e-potere-rassegna-st

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