Radicali PLGN: “Giornalisti Rai, liberatevi!”

Di Fabrizio Ferrante, da www.espressonline.net, 22-10-2011

Stamattina, l’Associazione radicale “Per la grande Napoli” ha tenuto un presidio dinanzi alla sede Rai di Napoli, in Via Marconi. Oggetto della mobilitazione, la richiesta – reiterata da mesi – al servizio pubblico radiotelevisivo di svolgere il suo ruolo, ovvero quello di informare i cittadini. Secondo i Radicali, che lamentano anche la scarsissima presenza nei tg e nei programmi di approfondimento, ci sono tanti, troppi temi che la Rai sottrae al pubblico dibattito. 

Giustizia, carceri, immigrazione, antiproibizionismo, debito pubblico, contributi silenti, ricostruzione post terremoto a l’Aquila, sono solo alcuni dei temi che sono spariti o quasi, dai palinsesti televisivi. Questi sono al centro di una campagna dal titolo “InformeRai”.

Tutti temi, come ricorda Rodolfo Viviani, “che toccano direttamente milioni di cittadini”, ma resi di nicchia da un sistema informativo, legato a doppio filo con quello partitocratico. Accanto all’oscurantismo sui temi, secondo i manifestanti – tra cui il Radicale Libero – è in corso una campagna di manipolazione degli eventi, col fine di usarli a piacimento dei maggiori leader. Solo così si spiegherebbe, la continua mistificazione della realtà circa il comportamento dei parlamentari Radicali, resi oggetto di pubblico ludibrio senza che essi abbiano mai votato un singolo provvedimento governativo. Lo sbocco naturale di tali bombardamenti mediatici, è stato l’inveire delle folle indignate e ingannate dai media, contro Pannella, accusato dei peggiori crimini senza alcuna reale motivazione che si possa fondare su fatti oggettivi.

C’è chi scambia i fatti per opinioni e chi, come i Radicali presenti oggi in strada, i fatti prova a farli emergere. Secondo il centro d’ascolto radicale, coordinato da Gianni Betto, sono oltre 1.300 le personalità a figurare con un maggior minutaggio nei tg e negli spazi di approfondimento di massimo ascolto, senza che fra esse appaia un radicale. I temi succitati, oggetto della manifestazione odierna, toccano quote di ascolti pari a circa lo 0,5%, nonostante il fatto che su alcuni temi come amnistia e giustizia, si sia speso in prima persona, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Serve ricordare l’esempio virtuoso di Corradino Mineo, ultimo baluardo della libera informazione in Rai, che ha reso Rainews un vero fiore all’occhiello del servizio pubblico. Non a caso, l’unico giornalista che dà spazio a temi fondamentali, come quelli oggetto del presidio, vive perennemente appeso a un filo, e con lui, ciò che resta della vera informazione Rai in questo paese.

Il criterio usato da Betto, è quello degli ascolti per ogni singolo programma, dati che sommati portano a miliardi e miliardi di contatti col pubblico, senza che i Radicali siano coinvolti in tale circuito, salvo nei casi in cui possano fungere da bersaglio per attacchi strumentali, come sta accadendo in queste settimane. La Rai ha ricevuto 49 condanne dall’AgCom, proprio a causa dell’oscurantismo verso forze politiche – fra cui i Radicali – scippate del diritto di tribuna, costituzionalmente garantito. Alle inadempienze della Rai, vanno aggiunte le inefficienze e la quasi totale inutilità, di un organismo come la Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, che nel tempo è diventata sempre meno attiva e autorevole.

I Radicali, al grido di “giornalisti Rai, liberatevi”, hanno invitato i lavoratori del servizio pubblico a unirsi nella lotta per l’abolizione dell’Ordine dei giornalisti – e di tutti gli ordini professionali – utile solo a rendere le “penne” asservite al potere politico, quello che negli anni ha prima lottizzato, poi cannibalizzato il servizio pubblico, introducendo surrettiziamente un sistema di spoil-sistem a Viale Mazzini. La campagna Radicale iniziata quest’estate, dal titolo InformeRai, rappresenta un vero e proprio programma politico, ricavato da tutti quei temi che in qualunque altro paese d’Europa sarebbero prioritari nella scaletta di esecutivi di destra come di sinistra.

Ulteriore dimostrazione di quanto, in Italia, la partitocrazia fascio-clerico-comunista, abbia spazzato via non solo i temi, ma anche gli stessi contenitori politici, divenuti nel tempo maledettamente simili.

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Fonte: http://www.perlagrandenapoli.org/?p=4836&utm_source=rss&utm_medium=rss&utm_campaign=radicali-plgn-giornalisti-rai-liberatevi

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