Carceri: suicidi no stop
di Serena Guerrera, da www.agenziaradicale.com, 21-10-2011
Cinquatacinquesimo caso di suicidio in carceredall’inizio del 2011. A togliersi la vita, nel carcere di Marassi, un detenuto di 29 anni di origini marocchine.
Rahamani Jalel era stato accusato di spaccio di stupefacenti ma la fine della sua pena aveva i giorni contati: meno due mesi. Ma l’uomo si è impiccato con le lenzuola in dotazione nella sua cella della sesta sezione del carcere.
“Oramai – ha detto Eugenio Sarno, segretario del sindacato dei penitenziari Uilpa – c’è la certezza che il dramma che ogni giorno si consuma all’interno delle nostre degradate carceri interessi solo gli addetti ai lavori e pochi politici di buona volontà”. “Un sistema penitenziario – continua – che lo stesso Capo dello Stato ha indicato come vergogna dell’Italia in Europa. Ma l’immobilismo del governo e del Parlamento è un dato di fatto”.
Nel carcere di Marassi sono presenti 812 detenuti su 456 posti disponibili; Sarno dichiara che “da tempo abbiamo segnalato l’ondata di violenza che attraversa il carcere” sottolineando che “dall’inizio dell’anno si sono verificati: due suicidi, nove tentati suicidi, 85 atti di autolesionismo grave, dieci aggressioni a poliziotti penitenziari, con 13 feriti, e la protesta di cento detenuti”.
Una situazione provocata come la stessa Uilpa dichiara “dal pericoloso mix di sovraffollamento e depauperamento degli organici degli agenti penitenziari”.
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