La visita di Rita Bernardini al carcere di Cremona
DA BERNARDINI UNA BORDATA AL PD
LI' DECIDONO I DEPUTATI-MAGISTRATI
(La Provincia di Cremona del 16.10.2011)
La gran parte dei deputati del Partito democratico, il settanta per cento, ha firmato il nostro documento sulla giustizia. Noi puntiamo sull'amnistia. Per ai vertici del Pd prevale la linea dei pm-deputati: sono schiacciati sulle posizioni dell'Associazione nazionale magistrati (Anm), che un altro partito. E questo un problema serio A bordata risponde bordata. Rita Bernardini, uno dei sei deputati radicali eletti nelle liste del Pd, al trentunesimo giorno di sciopero della fame (deciso, con Marco Pannella, per stigmatizzare proprio il degrado delle carceri) eppure snocciola frasi secche con un bel piglio. L'eloquio tagliente. Alla mezza di ieri, all'uscita della casa circondariale di via C del Ferro, non s' ancora tolta dalla testa gli insulti al veleno (stronzi) indirizzati a lei e agli altri deputati radicali dal vice presidente della Camera Rosi Bindi (Pd) per aver partecipato, venerd scorso, alla prima chiama del voto di fiducia al governo (hanno votato contro) disertata dagli altri deputati di opposizione, che poi hanno votato (contro) alla seconda chiama. Un attacco che ha lasciato molti a bocca aperta, quello di Rosi Bindi. In effetti un trattamento del genere non stato riservato neppure a Paola Binetti, la parlamentare teodem (ora nell'Udc) che a suo tempo ha votato contro la propria maggioranza di centrosinistra. Forse i trascorsi scudocrociati sono un collante pi forte di quel che si possa immaginare, fa capire Ermanno de Rosa, che, di fronte al cancello del carcere, ribadisce: I radicali non sono mai stati n saranno mai dei cattocomunisti). Bindi ha voluto offenderci. Noi abbiamo la nostra storia e siamo abituati alla lotta politica. Per le nostre scelte prosegue Bernardini siamo rimasti dieci anni fuori dal Parlamento. Ora ci siamo tornati, anche se il Pd ha concesso all'Italia dei Valori la lista collegata a noi negata. Noi abbiamo sempre votato contro il governo Berlusconi. Due deputati eletti nel Pd e altrettanti dell'Idv, invece, sono passati dall'altra parte: quattro voti che pesano. L'obiettivo di Bernardini sono i vertici del Pd. Altri radicali dicono oligarchia. E la cartina di tornasole proprio il tema delle carceri, finito nell'agenda politica proprio grazie alla mobilitazione dei Radicali. Il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, arrivato a parlare di assillante emergenza. Pi di un anno fa prosegue Bernardini abbiamo partecipato a una riunione con il Pd e sono venute fuori molte cose. Abbiamo anche raccolto una impegno del Pd sulle carceri. Poi, per, ci hanno ignorato e noi ci siamo autosospesi. Dopo un mio sciopero della fame sul degrado delle carceri, l'allora guardasigilli Angelino Alfano ha presentato un decreto legge, ben congegnato, che prevedeva la concessione dei 'domiciliari' nell'ultimo anno di pena. Fra i miei oppositori in commissione ci sono stati gli esponenti del Pd: prima hanno rifiutato la sede legislativa, poi, con i loro emendamenti, hanno svuotato il decreto svuota-carceri. Morale: dai 14mila detenuti che dovevano uscire ne sono stati messi ai domiciliari soltanto tremila. Non hanno neanche supportato il mio progetto di legge sulla possibilit di visite ispettive nelle carceri da parte di sindaci e presidenti di provincia (g.gugl.)
Fonte: http://www.radicalicremona.it/modules.php?name=News&file=article&sid=1778
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