De Magistris al segretario Pd «Ecco il mio movimento»
di Francesca Pllla, da il Manifesto, 14-10-2011
L’ incontro tra i due Luigi, Bersani e De Magistris, accende la curiosità sulle mosse del primo cittadino che ha appena lanciato un movimento nazionale di cui sono chiari i contenuti, ma ancora non il percorso. «E normale che il leader del più grande partito di opposizione e il sindaco di Napoli si confrontino, anzi sarebbe il caso che lo facessero più spesso» spiega il segretario dei democratici campani Enzo Amendola escludendo le ipotesi dietrologiche che proponevano all’ordine del giorno un patto anti-Vendola, un accordo su nomine e incarichi o un avvicinamento di De Magistris al Pd. Un appuntamento preso da almeno tre settimane, conferma lo staff del sindaco, è dunque un caso che arrivi durante la crisi del governo. Ma è chiaro che serve a entrambi per aprire un dialogo sul dopo Berlusconi. Cosi i due per tutto il pomeriggio hanno parlato cordialmente del futuro prossimo, di centralità della crescita del Sud in controtendenza con la deriva leghista. Con De Magistris pronto a fare da cerniera tra movimento e politica istituzionale, e Bersani disposto a riconoscergli un ruolo di riferimento per la rete di amministratori del Mezzogiorno. Una chiacchierata in linea con il manifesto politico di «Giggino» che vuole fare della democrazia partecipativa il suo asse portante e conta già diversi interlocutori, tra cui Nichi Vendola, Giuliano Pisapia, Paolo Cacciari, ma anche i movimenti, la Fiom, Uniti contro la crisi. «Non ho ancora avuto il tempo di pensare a un nome, ma di sicuro non si chiamerà L’Italia è tua, spiega De Magistris per fugare ogni dubbio che non sarà la fucina di una lista civica, sul modello di “Napoli è tua” per le elezioni comunali. Quindi non servirà da apripista per lo sbarco a Palazzo Chigi. «Non è un movimento personale, serve per migliorare il paese e per consentire la partecipazione a chi finora è stato ai margini». Insomma un work in progress che a novembre prevede una tappa costitutiva con un’assemblea nazionale, a Napoli, per discutere di crisi, Mezzogiorno e politiche alternative sulla scia della rete partenopea dei Commons. Una pietra nello stagno dell’immobilismo dei partiti tradizionali, ma guai a dire al sindaco che cosi si buttano a mare Pd, Idv e Sei. La sua posizione è dialogante come il faccia a faccia con il segretario democratico: «Bisogna dare un’alternativa politica, sociale ed economica a un sistema che sta crollando». Proprio ieri il sindaco ha ottenuto un nuovo successo nella classifica di Data Monitor che testa l’indice di gradimento dei primi cittadini. Un quinto posto più che soddisfacente – Rosa lervolino negli ultimi tempi era sempre ultima – ma che vede De Magistris dietro Falsino, Tosi, Renzi e il salernitano De Luca Cosi per Giggino: «E ancora poco, si continuerà a salire, governando bene e facendo l’interesse dei cittadini». E quasi scontata, visto la strada intrapresa, la sua presenza alla manifestazione di domani a Roma Ma a chi dice che il corteo dei precari fa parte del marketing politico, risponde: «Non è una partecipazione estemporanea. Sono stato sempre vicino ai movimenti più che ai partiti».
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