L'alternativa, e non mera alternanza, Radicale

Negli ultimi giorni i Radicali sono saliti alla ribalta delle cronache dei quotidiani per alcune posizioni dissonanti rispetto al resto delle opposizioni. Meno male! - verrebbe da dire - dal momento che, come documentiamo col dossier elaborato dal Centro d’Ascolto dell’Informazione Radiotelevisiva siamo espulsi dal dibattito politico e, oltre a noi, sono espulsi anche gran parte dei temi per cui ci battiamo. Peccato però che questa “improvvisa visibilità” sia usata in chiave denigratoria e caricaturale nei nostri confronti. Nel corso della nostra infinita battaglia per il diritto a conoscere per deliberare che ha sempre contestato le presenze televisive in base alla percentuale presa all’ultima tornata elettorale, l’oligarchia imperante ha perfino contestato il principio che, almeno ai blocchi di partenza, ci sia possibilità per tutti di comunicare agli elettori. Nei dieci anni in cui siamo stati fuori dal Parlamento ci hanno spiegato che non potevamo partecipare ai talk show in cui gente che prendeva meno voti di noi (Bertinotti, Boselli, Pecoraro Scanio) abitava; ora che noi siamo in parlamento e questi signori no, in televisione ci vanno ben più di noi gli extraparlamentari alla Vendola.
Quanto ai comportamenti parlamentari, il primo nodo si è verificato la settimana scorsa con la non partecipazione al voto da parte dei deputati Radicali nell’ambito della mozione di sfiducia nei confronti del Ministro Romano. Ebbene: un caso di stato per 6 voti che non sarebbero comunque stati determinanti. E se anziché prendersela con noi PD, IDV e soci iniziassero a fare autocritica su questa loro linea politica fatta di richiesta quotidiana di dimissioni e mozioni di sfiducia ripetute come un mantra che non sortiscono alcun effetto? Se non partecipare ad un voto è l’unico modo in questo paese per far passare il messaggio “amnistia”, ben venga! Perfino dopo che in merito il Presidente della Repubblica Napolitano ha definito la condizione della giustizia e del carcere come una “prepotente urgenza”. Ma guai a parlare di amnistia per motivi meramente elettorali e a patto di non far sapere ai cittadini che esiste già un’amnistia fuori controllo e strisciante fatta di 5 milioni di processi pendenti e 200 mila prescrizioni l’anno.
Il secondo motivo di scontro è stato causato dalla decisione dei Radicali di presenziare al discorso del Presidente del Consiglio Berlusconi alla Camera. Chi si candida al governo del paese deve aver rispetto delle istituzioni e, pur avendo gli eletti radicali sempre votato la sfiducia al governo, in tal senso era da intendersi la presenza. Curiosa poi la scelta di FLI di seguire supinamente le decisioni del resto dell’opposizione considerando che quando prendeva la parola Almirante in Parlamento i soli Radicali restavano ad ascoltarlo mentre le altre forze politiche abbandonavano l’aula per protesta.
Ultimo capitolo il voto di fiducia al governo. Intento comune delle opposizioni era quello di non rispondere alla prima chiama per cercare di far mancare il numero legale. Appurato che tale numero era già stato raggiunto (grazie peraltro al decisivo apporto dei fuoriusciti da PD e IDV) i deputati Radicali sono entrati in aula per votare la sfiducia. Apriti cielo. Non abbiamo atteso il segnale della Bindi e quindi dobbiamo essere espulsi. Mi sembra che ogni pretesto sia buono per una polemica sterile nei nostri confronti, unico elemento estraneo a quella partitocrazia (ora si chiama casta) che denunciamo da sempre. Fuori i radicali in nome dell’accozzaglia con quelli che fino a ieri sono stati le stampelle del berlusconismo (UDC e FLI). Questa è la vostra proposta politica? La nostra è Emma Bonino subito premier di un governo elettorale volto a realizzare le riforme economiche urgenti e a cambiare la legge elettorale. Fermo restando che chi guida il governo elettorale poi si candida a governare lo schieramento alternativo. Per questo da oggi è online sul sito di www.venetoradicale.it il Comitato Veneto per Emma Bonino Presidente del Consiglio a cui speriamo che possano aderire personalità e comuni cittadini di ogni schieramento politico.

Raffaele Ferraro
Comitato Nazionale di Radicali Italiani

Fonte: http://venetoradicale.blogspot.com/2011/10/lalternativa-e-non-mera-alternanza.html

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